A Modica i sindacati parificano la salvaguardia del cimitero a quella dell’acqua pubblica

A distanza di pochi giorni dall’incontro, chiesto dai sindacati ai Capigruppo consiliari di Modica (Ragusa), sulla questione relativa al “Project financing” del cimitero, le Organizzazioni sindacali hanno fattoi una conferenza stampa per chiarire pubblicamente le loro posizioni“Noi abbiamo voluto fortemente l’incontro con i Capigruppo delle forze in seno al consiglio comunale, per capire la posizione della politica rispetto alla questione del cimitero – afferma Piero Pisana della Cgil -. Il cimitero è un bene inalienabile come l’acqua e non si può dare ai privati, a maggior ragione per ventisei anni. Ancora ci sono i tempi – continua Pisana – per modificare questo scempio; noi chiediamo di sospendere l’appalto e di verificare ulteriori soluzioni alternative. Abbiamo chiamato a raccolta i cittadini per un sit-in di protesta che si svolgerà davanti al Comune, mercoledì prossimo, alle 17,30. Cercheremo, così, – conclude il rappresentante della Cgil – di riaprire le trattative e ridiscutere proposte che possano mettere d’accordo tutti”. Per Giorgio Fede, Cisl: “Nell’ultimo incontro con la stampa avevamo pensato di fare un passaggio con i gruppi politici. Bene, – afferma Fede –, abbiamo amaramente constatato che la maggioranza dei Capigruppo consiliare, eccezion fatta per quelli che sostengono l’amministrazione, sono con noi e ci è stato detto che il progetto di finanza, relativo al cimitero, non sia passato neanche in Consiglio comunale. Come organizzazioni sindacali ci hanno messi innanzi al fatto compiuto e questo è inaccettabile; così come è inaccettabile che la CNA abbia potuto, invece, concertare il bando. Io penso – conclude Giorgio Fede – che dietro questa operazione si celi una netta volontà del principale alleato di Governo del sindaco Buscema, l’Mpa”. A prendere la parola anche Vito D’Antona, in rappresentanza dei Capigruppo presenti (oltre a D’Antona, Migliore e Puccia): “Avevamo proposto il fondo di rotazione che avrebbe garantito tempi certi per chi aveva già anticipato somme per la realizzazione dei loculi che sarebbero stati realizzati, così, entro un anno. Invece col project financing, coloro che hanno già pagato la prima tranche delle somme per i loculi, dovranno aspettare almeno quattro anni e reputiamo ciò assolutamente intollerabile”.

E risponde con una nota Il capogruppo del Pd di Modica, Giorgio Zaccaria.

“In prima battuta – spiega – ho da sottolineare che ciò che più colpisce è il furore con il quale – dopo mesi di stasi, seguita al lungo e animato dibattito che sulla questione si è sviluppato in tutte le sedi deputate – sindacati, forze politiche (e pseudo politiche) della città sono ritornati alla carica. Quasi come se tutti avessero ricevuto, nello stesso momento, un ordine preciso. Eppure lo sconvolgimento elettorale a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni dovrebbe aver insegnato a tutti quanto il popolo sia tediato – forse sarebbe meglio dire disgustato – dallo stucchevole teatrino e dal vetusto gioco delle parti che le forze politiche mettono in campo, quando difendono o rinnegano una posizione e un argomento di interesse comune solo in base allo schieramento cui appartengono in un dato momento. Per quanto mi riguarda, il fastidio nasce dal repentino cambio di vedute di chi, seduto tra gli scranni dell’allora maggioranza, nel 2006 avviò l’iter procedurale del progetto di finanza e oggi – relegato tra i banchi dell’opposizione – lo rinnega in toto. D’altro canto, mi chiedo quale sia il posto occupato dal sindacato in questa faccenda. Escludendo a priori, per ovvi motivi, che i defunti abbiano una tessera sindacale, si presume che l’azione delle rappresentanze sia volta alla difesa e alla tutela dei posti di lavoro. In fondo, è questo il ruolo importante e indispensabile che un’associazione sindacale deve svolgere, visto che non gode di alcun mandato elettorale ma solamente di quello fiduciario dei propri iscritti. Anche qui, però, sorge il dubbio: considerato che con il progetto di finanza verranno immessi nel circuito economico e produttivo della città ben diciotto milioni di euro (di cui quasi sei in sub-appalto per altre imprese, con la conseguente creazione di ulteriori posti di lavoro) c’è da chiedersi chi siano i lavoratori privilegiati posti sotto tutela sindacale. Allo stesso modo, non vedo come si possa far passare per buona la tesi per cui il costo del loculo sia influenzato esclusivamente dall’utile dell’impresa e quindi andrà soggetto a speculazioni. Contro queste tendenziose dichiarazioni, vale solo ricordare che qualora la gestione dei servizi cimiteriali da parte del Comune fosse diretta, in qualsiasi caso il nostro Ente si dovrebbe rivolgere a una impresa privata per la costruzione dei loculi e dovrebbe comunque pagare il rispettivo costo, compreso dell’utile che ne scaturisce. Senza contare poi che se il Comune, viste le condizioni precarie cui attualmente versa il cimitero, dovesse indire un appalto per la restaurazione della parte vecchia del cimitero, per l’urbanizzazione, le reti viaria, idrica e fognaria, per la risistemazione dignitosa dei campi di inumazione, a chi verrebbero addossati tali oneri finanziari, se non ai cittadini attraverso la tassazione e i tributi? E se è valida l’ipotesi per cui questa maggioranza stia privatizzando un bene pubblico – paragonandolo, impropriamente, al pari dell’acqua bene inalienabile per il cittadino – mi chiedo come mai le stesse forze politiche non si impegnino a protestare contro la privatizzazione della raccolta dei rifiuti, per esempio. E mi chiedo altresì perché le forze sindacali non abbiano mostrato altrettanta sensibilità nel tutelare i risparmi delle famiglie quando la precedente amministrazione non ha vincolato la destinazione d’uso dei 700 mila euro già versati come anticipo dai cittadini per loculi di cui non si è mai visto nemmeno un mattone. Mi chiedo perché se ne stiano scandalizzando solo oggi, come se lo avessero appena scoperto, dimostrando di essere stati molto distratti di fronte alle tante denunce che il Pd e l’Amministrazione hanno fatto in questi anni sulla questione. Senza addentrarmi qui nel merito del progetto di finanza – che è stato ampiamente illustrato e discusso in tutte le sedi – e pur riconoscendo la legittimità delle forze politiche, democraticamente elette, di opporsi con tutti i legittimi mezzi a disposizione, sono convinto che, nelle dinamiche del buon governo di una città, c’è un tempo per ogni fase. Ora, esaurita abbondantemente quella della discussione, una forza politica scelta dai cittadini ha il dovere di prendere responsabilmente le proprie decisioni, specie se queste sono ritenute fondamentali per il bene della propria cittadinanza. Ritengo sia meglio lasciare ad altri la cattiva abitudine di alzare polveroni polemici, sterili questioni di principio e mere speculazioni ideologiche. Lasciarle a chi, per esempio chiede addirittura la revoca in autotutela del bando: e non perché questo abbia qualcosa che non va, ma solo per avere più tempo per valutare soluzioni alternative. Una richiesta irricevibile, considerando che le analisi, gli approfondimenti, le spiegazioni, le discussioni sono durate anni e hanno registrato il coinvolgimento di tutti.

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