Il Comune di Milano, per la prima volta, mette in vendita all’incanto di lapidi reduci dallo smantellamento dei campi comuni, dopo le esumazioni ordinarie. Il cimitero pioniere per questa iniziativa è quello di Chiaravalle, dove sono già state raccolte circa 300 tombe che saranno presto aggiudicate al miglior offerente. “Siamo davanti a un patrimonio che non ha un particolare pregio artistico – spiega l’assessore ai Servizi civici, Stefano Pillitteri – e il cui valore è rappresentato essenzialmente dal materiale. Il nuovo regolamento ci consente d’ora in poi di evitare la tradizionale e irrispettosa opera iconoclasta e mettere all’asta beni i cui proventi saranno destinati alla manutenzione dei cimiteri e al fondo per il sostegno dei funerali dei cittadini non abbienti”. All’asta delle tombe di Chiaravalle, presto ne seguiranno altre. “Ma voglio chiarire che il Comune non fa il venditore di tombe – ha chiosato Pillitteri – Semplicemente, le mette all’asta per ottenere risorse che saranno reinvestite nei servizi cimiteriali”.