Veniamo a conoscenza e pubblichiamo la seguente interrogazione presentata da consiglieri comunali del FLi del Comune di Lucera (FG) a proposito della situazione cimiteriale di quel Comune.
“Al Sindaco di Lucera Pasquale Dotoli All’Assessore ai Servizi Cimiteriali Andrea Bernardi Oggetto:
Interrogazione inerente le intenzioni dell’Amministrazione riguardo al cimitero comunale di Lucera con richiesta di risposta scritta
Dal 2010 ad oggi la giunta comunale ha emesso almeno 5 atti deliberativi inerenti la questione in oggetto e, a parere dello scrivente, questi contengono deliberati assolutamente contrastanti tra loro e una ratio complessiva decisamente illogica; andiamo con ordine: Nel gennaio 2010 (delibera n. 24/2010) la giunta dava indirizzo al responsabile del settore patrimonio di individuare aree esterne per un ampliamento del cimitero al fine di ridurre eventuali situazioni di criticità e contestualmente creare “un adeguato campo di inumazione così come imposto dalla legge”. Un anno dopo, nel gennaio 2011 (delibera n. 10/2011) la giunta, sempre in linea di indirizzo, conferiva mandato allo stesso responsabile del servizio patrimonio per effettuare una ricognizione per l’individuazione delle aree da concedere ai privati o ad altri enti per la costruzione di cappelline private e edifici cimiteriali per le confraternite religiose. Quindi nel 2010 si decideva di ampliare e di fare il campo di inumazione, nel 2011 si decideva non più di ampliare, ma di fare una ricognizione interna e concedere aree per costruzioni a privati e confraternite. Nove mesi più tardi, precisamente nel Settembre 2011, ancora un atto di indirizzo della giunta (delibera n. 215/2011), questa volta al responsabile del settore urbanistica, deliberava di effettuare, previa ricognizione della situazione in atto, compresa quella relativa alle aree da mantenere nella disponibilità comunale per i campi di inumazione e rotazione, una analisi sulle possibili soluzioni tecniche, in ossequio anche al regolamento di Polizia Mortuaria tali da colmare la lacuna derivante dall’assenza del Piano Regolatore Cimiteriale. Bene, non c’è dubbio che questa ultima citata delibera del Set/2011, dava una rotta di sicuro più organica e più logica di quelle precedenti, salvo poi scoprire che circa un mese fa, e precisamente il 26 Aprile 2012, l’ennesimo atto di indirizzo (delibera n. 126/2012), sul quale si registra, tra l’altro un singolare pronunciamento di astensione da parte di due dei sei assessori presenti in giunta, precisamente degli assessori Di Ianni e Valerio (posizione certamente legittima, ma piuttosto singolare vista la consolidata prassi secondo la quale la giunta si esprime sempre con voto unanime) demandava al responsabile servizi cimiteriali, il compito di individuare aree eventualmente idonee per la realizzazione dell’ormai famoso campo di inumazione. In sostanza, qualche settimana fa, l’Ente decide di abbandonare l’idea del Piano Regolatore Cimiteriale e di tornare alla realizzazione della singola area per il campo di inumazione. La domanda che rivolgo all’amministrazione, alla luce della descritta situazione, è: qual è la reale, chiara e coerente intenzione della amministrazione? E’ intenzione di questa maggioranza realizzare una Pianificazione organica relativa al cimitero comunale? Ed inoltre, a seguito dei ripetuti e citati atti di indirizzo, è stata completata o meno la ricognizione delle aree interne al cimitero stesso? Ancora, quali sono le motivazioni per le quali due membri della giunta municipale hanno inteso non votare favorevolmente per l’ultima delibera effettuata sull’argomento? Infine un ulteriore aspetto. Prima di tutte queste deliberazioni, in data 15 Gennaio 2010 con delibera di Giunta n. 19, l’esecutivo conferiva indirizzo al dirigente ing. Cinquia, nella sua qualità di RUP, di adottare gli atti gestionali opportuni per definire gli eventuali rapporti pendenti con l’impresa “Lacerenza Vito” che aveva ottenuto nel 1999 l’affidamento dell’appalto per realizzare due edifici cimiteriali a tre piani fuori terra per complessivi 1422 loculi e 329 ossari per un importo netto di oltre 1 milione e 200 mila euro, cui seguiva una rescissione contrattuale del maggio 2000. Posto che la ditta promuoveva azione giudiziaria avverso il Comune di Lucera per un risarcimento quantificato nella misura di circa 900 milioni di vecchie lire, e che il Tribunale di Lucera con sentenza n. 423 del 12/06/2007, riconosceva infondata tale domanda di risarcimento; considerato, inoltre, che l’impresa in questione non ha proposto ricorso innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale, si chiede di conoscere se ci siano e quali siano i successivi sviluppi della questione, visto che lo stesso RUP, proponeva la realizzazione di un atto transattivo con la ditta Lacerenza, senza alcun indirizzo e condivisione da parte della giunta anche in ragione di un parere legale a firma del prof. Enrico Follieri (difensore dell’Ente nella stessa causa) da cui emergeva l’insussistenza di presupposti per fare ricorso ad una eventuale transazione per il semplice fatto che la delibera di G.C. n. 234/2000 di rescissione del contratto di appalto era divenuta inoppugnabile.”
Lucera, 22 maggio 2012
Gruppo Consiliare Futuro e Libertà per l’Italia – Avvocato Francesco di Battista