A Bergamo il Comune vuole sistemare il bilancio facendo pagare di più le sepolture islamiche

C’è un cimitero a Bergamo in cui è sepolto solo un bambino di 10 anni. Un cimitero autorizzato dal Comune ma contro il quale lo stesso Comune presenterà un esposto alla Corte dei Conti. Si tratta del cimitero islamico, realizzato negli anni scorsi a fianco di quello cristiano nel quartiere di Colognola. Il camposanto è pronto da tempo ma dall’amministrazione comunale non viene ancora emesso il via libera all’utilizzo. E’ stato autorizzato nel 2008 dall’allora amministrazione comunale di centrosinistra, mentre quella attuale vede in maggioranza insieme al Pdl una Lega Nord che fin dall’inizio aveva manifestato la sua forte contrarietà al progetto. E ora ne sta ostacolando il via libera.
La struttura è stata realizzata a spese dal Centro Culturale Islamico di Bergamo, che ha pagato anche le relative concessioni e ha fatto proprio lo stesso regolamento del cimitero cristiano.
L’assessore comunale alla Sicurezza (e segretario provinciale leghista) Cristian Invernizzi, ha annunciato la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti per un possibile danno erariale che porterebbe all’annullamento dei permessi del cimitero per il mancato rispetto dei regolamenti comunali. Secondo Invernizzi alla comunita’ islamica sarebbero “stati fatti dei favori”. Per esempio un numero di salme che può arrivare a 375 e un corrispettivo di 60.000 euro per 60 anni, mentre il regolamento del 2008 prevedeva 366 euro l’anno a salma per un massimo di 275 e una durata massima 10 anni. Fatti tutti i conti, “si configura un danno erariale da oltre 500.000 euro”.

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