5 condanne e 10 assoluzioni al processo "Sorriso" a Messina

Dopo dieci anni l’8 maggio 2009 si è chiuso a Messina con 5 condanne e 10 assoluzioni il primo grado del “processo Sorriso”. La sentenza emessa dal Tribunale ha inoltre deciso dodici prescrizioni tra le quali quella per il dirigente della Provincia di Messina, Pietro Antoci, ex segretario della “Fiera”.

Al centro del processo Sorriso ci sono le infiltrazioni mafiose nell’Ente Fiera e nella gestione dei cimiteri. L’inchiesta coordinata dalla Dda e portata avanti dalla Squadra Mobile prese l’avvio dopo un esposto anonimo del ’97. Gli accertamenti sulla cooperativa “Sorriso” svelarono che i serivizi di pulizia, la biglietteria e persino l’affitto dei locali erano nelle mani della criminalità cittadina, che oltre a dividersi le entrate, imponeva i suoi uomini, tutti pregiudicati, alle cooperative. O come nel caso della coopertaiva “Sorriso”, da cui prese il nome l’operazione, le costituiva direttamente. Anche lavori cimiterali vedevano infiltrazioni malavitose.

Questo il dettaglio della sentenza emessa dalla I sezione penale del Tribunale di Messina.

Le condanne: 1 anno per i boss Mario Marchese e Luigi Galli; 6 anni per Giuseppe Mulè, 5 anni per Giorgio Mancuso, 2 anni per Maurizio Papale.

Assoluzione o prescrizione per Antonino Mancuso, Antonino Puglisi, Pietrina Marotta, Andrea Lo Presti, Pietro Presti, Giovanni Currò, Pietro Giacobbe, Giovanni Minniti, Orazio Puleo, Pietro Antoci, Placido Bonna, Giuseppe Amante, Pietro Bottari, Alessandro Molonia, Candeloro La Rosa, Santo Romeo, Giacomo Spartà, Letteria Rossano, gli imprenditori Giovanni Giordano e Giuseppe Sorge, il geometra Pasquale Cavallari, l’ingegnere Salvatore Lanzafame.

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