Quattro condanne e dodici rinvii a giudizio (al 15 dicembre 2010). E’ quanto stabilito dal gup del Tribunale di Massa per lo scandalo delle false cremazioni al cimitero di Mirteto (Massa Carrara). Nel 2007 lì vennero ritrovate, sotterrate nell’ex ossario, 550 chili di ceneri e salme che dovevano essere cremate. Tra i rinviati a giudizio anche un ex colonnello dei carabinieri, un impresario funebre della provincia di Lucca e dipendenti pubblici.
Insieme ai rinvii a giudizio sono arrivate le prime sentenze. A carico di Giovanni Salvatori, della ‘Onoranze funebri Salvatori srl’ di Massa, c’era il capo di imputazione per il reato di corruzione di persona incaricata di pubblico servizio. Secondo l’accusa, Enzo Raffaello Pucci, dipendente di Euroservizi addetto al forno crematorio, avrebbe consegnato a Salvatori una decina di crocifissi in ottone asportati da altrettante bare, ricevendo da Salvatori bottiglie di vino e dolci. L’uomo è stato assolto. Ma il Pucci era imputato anche di reati commessi contro la pietà dei defunti e per associazione a delinquere: per lui, che aveva chiesto il patteggiamento, è arrivata la condanna a 4 anni e 10 mesi di reclusione. Condanne sono arrivate anche per gli altri tre imputati che hanno patteggiato: 1 anno e 8 mesi a Luciano Del Sarto, ex dipendente del Comune di Pisa addetto al forno crematorio di quella città; 1 anno e 6 mesi e Giancarlo Rizzi, dipendente di Euroservizi addetto al cimitero di Mirteto (pena sospesa per entrambi) e 2 anni e 8 mesi per Ernesto Ceccarelli, dipendente di Euroservizi per i cimiteri di Piacenza e Fidenza.
Per Roberto Sacchi (accusato di aver rivelato notizie relative all’indagine) vi è stato il ‘Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste’
Il 7 dicembre 2011 vi è stata l’udienza sulle false cremazioni al tribunale di Massa: sono stati ascoltati in aula i parenti dei defunti provenienti soprattutto dall’Emilia Romagna.
Nel cimitero di Mirteto, arrivavano anche da altre regioni perche’ li’ la cremazione era assicurata in soli 4 giorni.
Queste salme rimanevano invece accatastate in un seminterrato.
Un cittadino di Piacenza ha raccontato di aver trovato la salma della madre ‘in un sacco. Era rimasta li’ sotterrata dal giorno del suo funerale’.