Studio tedesco rivela: è il Covid ad uccidere, anche con malattie preesistenti

La rivista Nature ha pubblicato i risultati di uno studio tedesco dell’Università Charité di Berlino, secondo il quale sarebbe il Covid ad uccidere le vittime contagiate e non tanto le patologie pregresse già presenti.
Lo studio ha preso in esame 26 autopsie di 17 pazienti uomini e 9 donne, con un’età media di 70 anni e deceduti dopo l’infezione del Sars-Cov-2, valutando in maniera approfondita sia le cause di morte che le condizioni di salute preesistenti.
Pur rilevando i limiti statistici degli esami, effettuati su di un campione piuttosto ridotto, gli studiosi hanno esplicitato che i risultati confermano che le cause di morte appaiono direttamente correlate al COVID-19 – nella maggior parte dei deceduti – e non sembrano essere un risultato immediato di altre condizioni preesistenti di comorbilità.
La polmonite – ad esempio – inizia come polmonite interstiziale, non coinvolgendo direttamente gli alveoli. Ma, poi, la morte del tessuto polmonare si traduce in ampie zone di scomparsa del tessuto stesso, che innescano le condizioni per un diffuso danno alveolare.
Sarebbe pertanto proprio il Sars_Cov-2 il patogeno responsabile dell’avvio del processo, che conduce poi -nei casi più sfortunati – alla morte.

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