In Italia si contano più di 64mila morti dovuti al Coronavirus, rispetto ai 57mila della Francia, ai 47mila della Spagna, ai 22.000 della Germania.
Inoltre, la nostra nazione è quinta nel mondo, dietro Stati Uniti, Brasile, India, Messico, come certificato dall’osservatorio della Johns Hopkins University, che segue l’andamento mondiale della pandemia.
Secondo Ricciardi, membro del board dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), ex presidente dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) ed attuale consigliere scientifico del ministro della Salute, Roberto Speranza, ogni allentamento in questo momento significa più malati e più morti, oltre al rischio di avere, nella seconda fase della pandemia, molti più decessi che nella prima.
Nel corso della trasmissione Otto e mezzo, su La7, lo stesso Ricciardi ha individuato le ragioni di questa situazione, innanzitutto nell’inadeguatezza delle risorse di cui dispone il Sistema sanitario nazionale, a causa degli investimenti non effettuati nel settore Sanità, nel corso degli ultimi anni.
In Germania, come riportato, su 80 milioni di abitanti ci sono 28mila letti di terapia intensiva.
In Italia per 60 milioni di abitanti ce ne sono solo 5mila, dotati di personale altamente specializzato.
Vanno considerate poi l’età molto avanzata degli anziani – l’Italia è il paese più vecchio d’Europa ed il secondo al mondo – e la loro precaria qualità della salute. Nel nostro paese si vive cioè di più, ma con meno anni trascorsi in salute.
Al momento, l’esperto identifica nel confinamento e nel controllo degli spostamenti delle persone l’unica soluzione praticabile, anche – e soprattutto – durante le feste natalizie.
A fronte dei 36mila morti della prima fase della pandemia, ora ci si attesta già sui 25mila e, se si continua così – conclude Ricciardi – a febbraio l’Italia avrà 40mila morti.