Autonomia differenziata: il Governo approva il testo. Ora parte il percorso parlamentare

Tra i provvedimenti esaminati dal Consiglio dei ministri del 16 marzo 2023 c’è il passaggio dell’autonomia differenziata per le Regioni che la richiedono.
Si tratta del disegno di legge sulle “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione”, che reca disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario.
Il ddl attribuisce alle Regioni a statuto ordinario la possibilità di avere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia “per favorire la semplificazione delle procedure, l’accelerazione procedimentale, la sburocratizzazione, la distribuzione delle competenze che meglio si conformi ai principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza”.
Si specifica però che le Regioni, quando vogliano avocare a sè funzioni – finora amministrate dallo Stato centrale – in materia di diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale, possono farlo solo dopo che siano stati definiti i relativi livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e attenersi ad essi, che rappresenteranno “la soglia costituzionalmente necessaria e il nucleo invalicabile per rendere effettivi tali diritti e per erogare le prestazioni sociali di natura fondamentale per assicurare uno svolgimento leale e trasparente dei rapporti finanziari fra lo Stato e le autonomie territoriali, per favorire un’equa ed efficiente allocazione delle risorse e il pieno superamento dei divari territoriali nel godimento delle prestazioni inerenti ai diritti civili e sociali”.
Fissati i Lep, in sostanza, le Regioni che volessero autonomamente amministrare determinate funzioni sociali, non potranno fissare livelli di prestazioni inferiori a quelli stabiliti a livello nazionale.

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