Le imprese funebri del Vastese, tramite Paolo Rullo – presidente dell’Anifa, l’associazione di categoria che li rappresenta, hanno presentato un esposto ai Nas per segnalare le regole dannose imposte dalla Asl per i defuntidestinati a cremazione. Infatti il prelievo del Dna, previsto per normativa prima della cremazione, deve essere fatto per ordine della Asl obbligatoriamente a Chieti.
Secondo gli impresari funebri questo comporta disagi per le famiglie dei defunti oltre a costi aggiuntivi.
La disposizione è prevista perché con la cremazione si perde la possibilità di eseguire successivi test genetici, per cui i campioni prelevati vengono conservati per 10 anni, a cura della Asl di competenza.
Per Vasto l’unico ente territorialmente competente nella Asl è l’ospedale di Chieti e ciò comporta che l’impresa funebre debba mettersi in contatto con il medico legale di turno, concordare un appuntamento entro le 48 ore dal decesso ed in ogni caso prima della celebrazione delle esequie.