«Il momento peggiore è la mattina. Ti svegli e, ancora confuso, magari per un infinitesimo di attimo, puoi credere di aver attraversato solo un brutto sogno. E invece è tutto vero». Il dolore che si prova quando si perde qualcuno è un’esperienza comune a tutti.
E per avere bisogno di un sostegno non serve essere in presenza di uno di quei “lutti complicati”, cioè di uno di quei casi in cui la perdita è così grave e dolorosa e disorientante, che ne va di mezzo la stabilità della persona.
Psicologia e fede.
E’ per sostenere e aiutare ad elaborare l’esperienza del lutto, in tutte le sue forme, che oggi parte a Mestre un “Gruppo cittadino per l’elaborazione del lutto con l’aiuto della psicologia e della fede”, una possibilità offerta a tutti coloro che sentono il bisogno del sostegno psicologico e anche del dialogo e della riflessione nell’ottica cristiana. In piena libertà, e con la possibilità di avvalersi anche solo dell’uno o dell’altro supporto.
Incontri alternati.
E’ questo dunque il frutto della collaborazione nata tra la pastorale del lutto di don Armando Trevisiol e l’Avapo mestrina, associazione con la quale don Armando già collabora come direttore responsabile del periodico “Per mano”.
Già qualcuno si è fatto avanti per dare inizio all’esperienza, che vedrà una serie di incontri alternati, ogni giovedì alle ore 16 presso la sede del centro Don Vecchi di Mestre. Il primo e il terzo giovedì del mese sono dedicati al supporto psicologico con il sistema dell’auto-aiuto assieme a Federica Dogliotti, psicologa dell’Avapo, già attiva anche all’interno del servizio dell’Ospedale oncologico domiciliare, che farà da mediatore.
Il secondo e il quarto giovedì il ritrovo sarà invece guidato da don Armando Trevisiol, che celebrerà la messa e offrirà l’aiuto religioso e l’apporto della fede.
Per chi non va in parrocchia.
La scelta di partecipare agli incontri, che non comportano un impegno di alcun tipo, è libera: «Ognuno sarà libero di recarsi anche solo agli incontri di ordine psicologico, oppure solo a quelli religiosi, senza nessuna costrizione» spiega don Armando, che ha ideato questa proposta spinto dal tentativo di venire in aiuto di quanti, per esempio, non si sentono legati a tal punto alla parrocchia da esserne supportati in momenti difficili come quello del lutto; oppure che soffrono per la difficoltà di saperlo elaborare. «Io sono straconvinto che gli atei siano in città una netta minoranza, in assoluto quasi irrisoria.
E mi è parso necessario offrire un supporto a questi che non hanno un riferimento forte nella parrocchia, a quanti non sono praticanti.
C’è un’attenzione da dare ai lontani». E già l’annuncio dell’attività, che partirà prima con una serie di colloqui individuali, è giunto ai medici di base, alle agenzie funebri, alla cittadinanza.
Vincere l’isolamento.
Dal punto di vista psicologico, «all’interno dei gruppi ci sarà il rispetto di ogni punto di vista» assicura anche la dottoressa Dogliotti dell’Avapo. «Il gruppo è aperto a quanti sentono il bisogno di una possibilità per ristrutturare la propria vita, per chi è caduto in uno stato di isolamento o continua a vivere da tempo la situazione del cordoglio». La volontà di ricreare un ambiente in cui possano riprendere vita anche le relazioni e la socialità, aggiungendo agli incontri di sostegno anche altri esclusivamente a carattere conviviale, potrà venire incontro all’esigenza anche degli anziani rimasti soli.
Ma non solo: «Il gruppo è aperto a tutte le forme – chiarisce la dottoressa Dogliotti – l’elaborazione per tutti è qualcosa che deve avvenire».
fonte: Gente Veneta , no.42 del 2006