Tunisia: spari della polizia su cortei funebri

Un leader dell’opposizione tunisina, Ahmed Nejib Chebbi, ha rivolto un appello al presidente tunisino Zine Abidine Ben Ali affinché dia alla polizia l’ordine di non sparare più. Deve “far cessare il fuoco”, ha detto il capo storico del Partito democratico progressista (opposizione legale). La polizia “ha sparato sui cortei funebri”, ha affermato Ahmed Nejib Chebbi, che ha rivendicato il diritto dei cittadini a manifestare

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  1. I violenti scontri che tra questa notte e oggi ci sono stati in Tunisia hanno fatto più di 50 morti nelle città di Thala (16), Kasserine (22), Meknassi (2), Feriana (1) e Reguab (8).
    Le forze speciali e la milizia parallela (squadroni della morte) hanno usato le armi per reprimere le proteste. Secondo i testimoni c’è stato un “massacro di civili” con le forze speciali che “hanno sparato sui cortei funebri, impedendo le cerimonie di sepoltura”.
    Lo rivela Radio Kalima, secondo cui la polizia ha sparato mentre era in corso il funerale di un manifestante morto, costringendo ad abbandonare la bara sulla strada per il cimitero.
    Un vecchio è stato intossicato dai gas lacrimogeni. Cadaveri sono stati gettati nel fiume nei pressi dell’ospedale di Kasserine. A Feriana, è morto un 13enne.
    Il bilancio ufficiale è contestato. Secondo il governo i morti sono solo otto, ma queste cifre sono contestate dall’opposizione, secondo cui Ben Alì sta massacrando il suo popolo.

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