Tangenti per acquisire funerali a Bari

Una trentina di persone – tra titolari di imprese funebri, infermieri necrofori e paramedici in servizio in ospedali e cliniche cittadine – viene arrestata a Bari dai carabinieri a conclusione dell’inchiesta chiamata ‘Caro estinto’. L’indagine ha documentato – secondo l’accusa – un vorticoso giro d’affari legato anche all’imposizione di una tangente di 100 euro per consentire ai titolari di agenzie di pompe funebri estranei all’organizzazione criminale di trasportare dai nosocomi a casa le salme dei pazienti morti in ospedale. I carabinieri del comando provinciale di Bari, diretti dal col.Gianfranco Cavallo, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in cui vengono contestati, a vario titolo, a 33 persone i reati di concussione, corruzione, falsita’ ideologica e rivelazione del segreto d’ufficio. L’indagine, avviata dal 2006, ha documentato – secondo i carabinieri – che la presunta tangente di 100 euro era imposta ai titolari di agenzie funebri, ingaggiati dai familiari dei deceduti, estranei alla logica della presunta banda criminale. Il ‘pizzo’ – sempre secondo l’accusa – era imposto dagli operatori sanitari e dai titolari delle imprese funebri che operavano illecitamente negli ospedali. Agli operatori sanitari che segnalavano in tempo reale l’avvenuto o l’imminente decesso di un paziente, le ditte inserite nel ‘circuito criminale’ concedevano un premio oscillante tra i 300 e i 650 euro a chiamata, in modo da evitare contatti tra i parenti dei deceduti e le imprese funebri concorrenti.

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