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Adesso sarebbe ora di bilanci e di considerazioni serie sulle nuove tendenze del mercato funerario (anche internazionale, data la posizione strategica occupata da questa manifestazione di settore nel panorama mondiale) tuttavia, come promesso, invece del solito pastone inconcludente di fine fiera (quando scende il tramonto…) vorrei concentrarmi da buon modenese (naturalmente di fede ferrarista!) sulle macchine esposte.
Quando, ad esempio, vedo una Porsche trasformata in vettura funebre io vado in visibilio e sollucchero però, però…
Come esercizio di stile mi esalta, senza dubbio alcuno, ma a conti fatti è e resta un bel giocattolo da fiera.
Ma chi, tra tutti gli impresari italiani (anche tra quelli veri!) si può permettere una macchina da oltre 250mila Euro?
Certo è pazzesca quell’auto-funebre; tanto bella da sembrare persino esagerata, crassa nella sua imponenza.
I dischi dei freni di grosso diametro, traforati per dissipare meglio il calore, sono una raffinatezza di derivazione corsaiola, tipici di una supersportiva…continuo a non capire, tuttavia!
Della serie: a me magari sì, ma al dolente medio non importa poi così tanto dei G negativi sviluppati da quel particolare impianto frenante, in staccata alla prima variante di Monza.
Mi sembra proprio fuori luogo. Certo forme così avveniristiche deliziano non poco lo sguardo.
Dall’elegante funzionalità alla pura performance fine a sé stessa, anche grazie a motorizzazioni aggressive, da brivido…e tanti cavalli da sprigionare.
Il problema cronico dei limousine (pochi i modelli compact, a sole due portiere più portellone del vano feretro, presentati, per altro con pregevoli rifiniture) è la sproporzione tra le misure: oltre a possibili problemi di handling e maneggevolezza è proprio una questione di rapporto tra i volumi.
Le fiancate lunghissime e lisce peccherebbero di anonimato, nella loro levigata superficie perfettamente piana.
Ecco allora il sapiente giuoco di alternanza tra vari momenti curvilinei e evidenti svasature.
I passaruota posteriori sono molto pronunciati e muscolosi, questo effetto di morbidi passaggi chiaroscurali è esaltato da una sapiente rastremazione della carrozzeria nella sezione dell’abitacolo, all’altezza delle portiere che risultano, quindi quasi scavate, intagliate nella profondità della scocca tra gli sfoghi d’aria del cofano motore ed appunto la coda più in rilievo.
Dettaglio particolarissimo per tutti i fans dell’aerodinamica (anche se non siamo ancora in F1): il soffiaggio del calore attraverso queste feritoie ben orientate non è solo una pregevole chicca estetica, bensì un concetto ben conosciuto a chi segue con ardente passione il mondo del motor sport.
Serve infatti ad energizzare il flusso laminare che scorre lateralmente attorno al veicolo, evitando così ristagni o moti turbolenti, dannosi alle alte velocità, laddove la penetrazione aerodinamica assume un ruolo essenziale, si cerca disperatamente di ridurre la resistenza all’avanzamento…ma stiamo (s)-ragionando pur sempre di un’auto-funebre.
La visione in pianta (o dall’alto, se preferite) tradisce una sagomatura trapezoidale, a cuneo di questa produzione top, di vertice dell’italico design.
Un famoso impresario – modenese anche lui – non è da meno, e sfoggia un SUV Maserati allestito con vano porta feretro, griffatissimo, dedicatissimo e con i marchi personalizzati delle aziende da lui presiedute stampigliati nelle lunette ricavate nei cristalli posteriori, dove i profili arcuati s’intersecano.
Alla fine la Mercedes, a lungo in vetta ai desideri degli impresari italiani, sarà la macchina dei poveracci?…
Oggi si è celebrato in fiera un evento, con relativo stand di riferimento sulla creazione di un gruppo funerario di dimensione paneuropea.
La notizia è passata anche su funerali.org, la lessi distratto e svogliatamente, ora mi è tutto più chiaro.
L’asettica polizia mortuaria o, meglio, il mercato dei servizi funerari si sta evolvendo secondo canoni già presenti in altri Paesi europei! Qual è la vostra idea a tal proposito?
Saluti by Carlo.
Il necroforo festante esce soddisfatto dalla fiera e prende onorevole commiato da chi abbia avuto la pazienza di seguirlo, in questa tre giorni intensissima.