Riportiamo il documentato post concernente una inchiesta privata, pubblicata su http://sosracketusurablog.wordpress.com del 30 gennaio 2012, svolta da Frediano Manzi di SOSRACKETUSURA, dal titolo “SCOPERTO IL RACKET DELLE POMPE FUNEBRI NEGLI OSPEDALI DI TRAPANI, SALEMI, CASTELVETRANO, MAZARA DEL VALLO, PALERMO, PARTINICO“, per informazione e azione.
VI MOSTRIAMO COME AVVIENE LA COMPRAVENDITA DEI MORTI DA PARTE DEGLI SCIACALLI.
L’Associazione Sos Racket e Usura da tempo era a conoscenza che nella maggior parte degli ospedali siciliani continua la collusione tra operatori sanitari, infermieri, portinai e centralinisti, con le imprese di pompe funebri da cui ricevono per ogni segnalazioni molti soldi. E’ ovvio che tutto ciò che vedrete nei video, avviene perchè le assenti Drezioni Sanitarie di queste strutture non controllano e probabilmente sono fortemente colluse con questo indegno e palese scandalo. Un’accusa così grave, la formuliamo perchè è praticamente impossibile non vedere quello che succede ogni giorno negli ospedali, dove all’interno delle strutture stesse sono insediate le onoranze funebre e tutte le trattative da noi condotte sono avvenute all’interno di camere mortuarie, portinerie e centralini. E’ inutile sottolineare che nelle strutture sanitarie, in un territorio dominato dal latitante Matteo Messina Denaro, OMINICCHIO MAFIOSO, tutto ciò non può che avvenire, senza il suo controllo e consenso.
Ospedale di Trapani 26 gennaio 2012
http://www.youtube.com/watch?v=muzoGiXxsis&feature=plcp&context=C3e68c4fUDOEgsToPDskJfbvJz0JivZ_4Zp3wMWST_
Come avete potuto vedere l’infermiera della camera mortuaria dal suo telefono cellulare ci mette direttamente in contatto con l’impresa di onoranze funebri POLISANO, che si precipita in camera mortuaria ed insieme all’infermiera che chiude la porta iniziamo la trattativa: 4 mila Euro. Concluso l’accordo, l’infermiera aggiunge che dobbiamo firmare il registro dove noi dichiariamo che ” di nostra spontanea volontà abbiamo contattato il signor POLISANO” perchè è ” vietato che gli infermieri possano indicare le onoranze funebri”.
Ospedale di Salemi 26 gennaio 2012
http://www.youtube.com/watch?v=v-0qlYa2QpY&feature=plcp&context=C3b891cdUDOEgsToPDskLsuHoMd_xsZUJ-VSJrs5QE
Il portinaio dell’ospedale dalla propria postazione ci mette in contatto con l’impresa Pompe Funebri SCIACCA, il quale dopo minuti si precipita all’interno dell’ospedale ed inizia la trattativa. Il titolare della impresa SCIACCA è Consigliere Nazionale dell’associazione FENIOF, che dovrebbe evitare proprio episodi come quello da noi documentato: lo sciacallaggio. Inoltre dopo averci chiesto la somma di 6 mila Euro, di cui solo 1.500,00 fatturati e ovviamente il resto in contanti, ci fa firmare un documento di esclusiva che impedirà ad altre imprese, di “acquistare” il morto, avvisandoci che chiunque dovesse arrivare nei minuti successivi al decesso, lui ha l’esclusiva. Mi auguro che questo indegno soggetto referente locale della FENIOF con addirittura l’autorizzazione ad effettuare i funerali di Stato, venga letteralmente espulso dalla sua associazione di categoria a calci nel culo.
Ospedale di Castelvetrano 26 gennaio 2012
http://www.youtube.com/watch?v=sCZg925nQs0&feature=plcp&context=C3303e58UDOEgsToPDskJr4ovYpzw54wzHWW4GJooY
All’interno dell’ospedale, entriamo in contatto con un infermiere della cardiologia, che ci mette in contatto con l’impresa funebre SANTANGELO. Dal suo cellulare chiama e informa il titolare dell’impresa che “degli amici suoi hanno bisogno e che si deve precipitare urgentemente”. Dopo pochi minuti arriva il titolare dell’impresa e all’interno dell’ospedale, presso il bar, addirittura fumiamo. Inizia la trattativa e qui il prezzo del “nostro morto” sale a 9 mila Euro, di cui solo 3 mila fatturati ed il resto in nero.
Ospedale di Mazara del Vallo 26 gennaio 2012 http://www.youtube.com/watch?v=emDvP7Cq9-c&feature=plcp&context=C3943072UDOEgsToPDskIzR_jqgrJc9aA0gK_tXt1z
All’interno della portineria dell’ospedale, il portinaio centralinista chiama dal mio cellulare, dopo aver preso il numero telefonico dalla “penna sponsorizzata dall’impresa in suo possesso”. 15 minuti dopo arriva il figlio del titolare dell’impresa funebre TILOTTA, che oltre tutto è il proprietario del servizio di ambulanza privata CROCE PADRE PIO. Quindi il loro servizio all’interno dell’ospedale è di totale monopolio. Concordiamo sempre all’interno della portineria ed alla presenza del centralinista il prezzo del funerale: 6 mila euro. Una stretta di mano e l’affare è fatto.
Ospedale Cervello di Palermo 27 gennaio 2012 http://www.youtube.com/watch?v=JXgXHfhJ7ac&feature=plcp&context=C3c43daaUDOEgsToPDskJ38iF955rPOoYMi96u5lV-
All’interno della camera mortuaria dell’ospedale Cervello di Palermo, addirittura vi è la presenza fissa delle onoranze funebri D’AMBROGIO, e quindi immediatamente il dipendente necroforo dell’ospedale non fa altro che indicarceli e presentarceli, visto che sostano all’interno della camera mortuaria. Dopo una serie di telefonate fatte sia all’interno della camera mortuaria che all’esterno, anche in questo caso concordiamo il prezzo: 9 mila Euro per il ” nostro morto”, in presenza del dipendente ospedalierio. Ci ha molto impressionato l’ospedale Cervello di Palermo, perchè è stato l’unico dove la presenza fissa, continua e quotidiana delle imprese di onoranze funebri avviene in maniera talmente palese che non può non sfuggire alla Direzione Sanitaria e quindi dovranno spiegare all’Autorità Giudiziaria come questo indegno scandalo venga tollerato.
Ospedale di Partinico 27 gennaio 2012
http://www.youtube.com/watch?v=rCTTCTILjuA&feature=plcp&context=C3aee667UDOEgsToPDskJ89JsGi62DqZRfECXiO_47
Il “gentilissimo” portinaio e centralinista dell’ospedale non esita immediatamente a contattare dal suo cellulare l’impresa funebre collegata a LA FONTE DEI FIORI. “Devi venire urgentemente perchè ci sono delle persone che hanno bisogno di te”. Dopo un’ora di attesa entriamo in contatto con le onoranza funebri RUBINO, e tutta la trattativa della compravendita avviene all’interno della portineria alla presenza del portinaio. Stabilito il prezzo di 5 mila Euro, addirittura si offrono di accompagnarci in banca a prelevare, mentre da un’ora il portinaio centralinista ignora totalmente il telefono che continua a squillare, non risponendo mai, abbandonando la postazione, giocando con il suo telefonino. Ci concediamo dagli “amici degli amici”, con la promessa che magari in un’altra occasione meno infausta, ci prenderemo “un gelatino insieme”.
Questa è la realtà che esiste nella maggior parte degli ospedali siciliani dove il controllo capillare delle camere mortuarie, la “presunta salma” viene venduta tra i 4 mila e i 9 mila Euro, con la stessa destinazione: Bologna.
L’Associazione Sos Racket e Usura alla luce di quanto documentato, è sicura che le Procure di Marsala, Trapani e Palermo, aprano delle indagini, in cui vengano puniti i responsabili dei gravissimi reati da noi documentati. Indagini che a nostro avviso dovrebbero essere estese a tutte le strutture sanitarie siciliane. Ci auguriamo anche e ne siamo certi che i dipendenti infedeli degli ospedali che ci hanno messo in contatto con le imprese funebri, vengano immediatamente sospesi dalle Direzioni Sanitarie, che dovranno poi spiegare alla Autorità Giudiziaria come mai non si sono mai accorte di quello che palesemente avviene ogni giorno alla luce del sole. Le decine di Associazioni anti racket presenti in tutta la Sicilia, non hanno mai inoltrato nessuna segnalazione all’Autorità Giudiziaria di questo scandalo, visto che sono troppo impegnate a fare convegni, statistiche, a rubare i fondi dello Stato, producendo esclusivamente POCHEZZE.
Questa inchiesta vuole solamente dimostrare come la nostra Associazione faccia l’antimafia dei fatti e non quella delle parole e da dietro una tastiera. Mille questionari sul racket e sull’usura sono stati distribuiti a mano ai commercianti e cittadini di Marsala e di Mazara del Vallo, i quali hanno accolto la nostra coraggiosa iniziativa con entusiasmo, confidandoci che era la prima volta che dei questionari venivano distribuiti nelle rispettive città. Questo lo abbiamo fatto in un territorio difficile, dove veniva indicato sul questionario, il nome del latitante mafioso Matteo Messina Denaro, da noi descritto OMINICCHIO MAFIOSO, lanciandogli una sfida a perta indicando anche sul questionario l’indirizzo della mia abitazione. Questo è il modo di agire dal nostro punto di vista dell’Associazione Sos Racket e Usura, che fa pochi convegni, che non prende fondi dallo Stato, ma che ci mette la faccia dando così coraggio a tutti quegli imprenditori che vivono nella paura di questi indegni mafiosi che fruttano il loro lavoro, privandoli della dignità, quella dignità di cui la maggior parte del popolo siciliano ne deve essere fiero, dandogli quello strepitoso coraggio nel denunciare questi ominicchi mafiosi. Abbiamo deciso di non oscurare i volti dei dipendenti delle strutture ospedaliere e dei responsabili delle onoranze funebri coinvolti affinchè tutti possano vedere la faccia di questi sciacalli.
Frediano Manzi Coordinatore Nazionale Associazione Sos Racket e Usura
Milano 30 gennaio 2012
.
Rileviamo dalla stampa locale di Trapani quanto segue:
“Anche questa volta la ricerca a tutti i costi dello scoop mediatico, ha avuto il sopravvento sulla correttezza dell’informazione e ha provocato un danno di immagine dell’intera categoria infermieristica trapanese”. Ad affermarlo è Filippo Impellizzeri, presidente del Collegio degli infermieri Ipasvi di Trapani che, in una nota diffusa alla stampa, prende posizione, a nome dell’intera categoria, sulle polemiche nate dalla denuncia dell’associazione “Sos Racket e usura”. Nei giorni scorsi erano balzate agli onori della cronaca le presunte collusioni tra ditte di onoranze funebri e personale di alcuni ospedali della provincia di Trapani. Secondo “Sos Racket e Usura” i morti sarebbero “venduti” in esclusiva solo a determinate ditte per cifre che variano tra i 4.000 e i 9.000 euro, spesso pagati in nero dai familiari. A seguito delle segnalazioni dell’associazione di tutela l’Asp di Trapani ha deciso di nominare una commissione interna di inchiesta per far luce su eventuali responsabilità del personale degli ospedali di Trapani, Mazara del Vallo, Castelvetrano e Salemi. “Alla notizia è stato dato eco anche su organi nazionali di stampa – sottolinea Filippo Impellizzeri – che hanno anche denunciato il diretto coinvolgimento degli infermieri nei presunti atti delittuosi”. Il presidente dell’Ipasvi chiarisce che si tratta di notizie infondate, come dimostrano i video pubblicati sul sito di “Sos Racket e Usura”. “Nessun infermiere, in atto, risulterebbe coinvolto in tale pratica, certamente deprecabile allorquando accertata dagli organi competenti”, ribadisce Impellizzeri. Il Consiglio direttivo, a nome di tutta la categoria, manifesta la sua indignazione contro quello che viene definito “il perpetrarsi di grossolani e diffamatori errori di comunicazione che finiscono per ledere l’immagine dell’intera categoria infermieristica”. Il presidente Impellizzeri diffida gli organi di informazione “a non diffondere accuse gratuite e ingiuste agli infermieri” e ricorda che “sono loro, con competenza e abnegazione, in silenzio e fuori dai riflettori, ad agire quotidianamente basandosi su criteri etici, morali e professionali”.
Spett.ll s.o.s racket e usura ( o per meglio chiamare s.o.s calunnia ),guardando con attenzione il video ripreso il 27/01/2012 all’ospedale Cervello di Palermo
non riesco proprio a capire dove stanno gli estremi “racket”…
Mi appare subito alla vista uno pseudo inviato speciale ,“STAFFELLI DEI POVERI”,
scambiare un gesto di cortesia ,tipico del calore degli abitanti siciliani ,con un illecito,addirittura racket!!!!!
nessuno ha imposto con la forza di usufruire dei servizi resi dall’azienda,ma a quanto pare ,il “REPORTER” stesso ha chiesto aiuto al portiere della camera mortuaria,
visto che non era di Palermo e che non sapeva a chi rivolgersi.Il portiere , in
buona fede e GENTILMENTE ha indicato a titolo di esperienza personale la ditta secondo lui piu’ adeguata e in grado di svolgere quel tipo di servizio,senza nulla togliere alle altre ditte.
NON C il passaparola è per le aziende il marketing piu’ efficace
Il portiere avrebbe potuto fornire direttamente l’elenco telefonico e invitare l’interessato a fare da sé,ma ovviamente il video non si sarebbe piu’ intitolato
“RACKET POMPE FUNEBRI OSPEDALE CERVELLO DI PALERMO “ bensì “scortesia dei dipendenti dell’azienda ospedaliera Cervello di Palermo “
la settimana scorsa, saltadomi un flessibile del bagno e non conoscendo nessun idraulico
pensai :chi meglio di un ferramenta può indirizzarmi ?!!!!
Sono stata vittima dei racket degli idraulici?? invito ad indagare anche in questo senso.
Queste pagliacciate mettono a repentaglio la dignità della gente che lavora onestamente e che svolge la propria attività grazie a competenza e serietà, compromettono posti di lavoro per inseguire magari solo aspirazioni di successo ,scimmiottando i noti personaggi della cronaca televisiva italiana.
Lasciamo alla procura della repubblica il compito di accertare quanto in mala fede lei ha affermato. Sicuramente chi leso avrà modo di avere riconosciuto il danno subito , dall’associazione da lei rappresentata e da tutti gli strumenti di comunicazioni di massa che, senza verificarne l’attendibilità ,veridicità e ponderarne gli interessi che sarebbero venuti in gioco, hanno appoggiato lo pseudo scoop .
ps.la rendo dotto del significato della parola racket:
“Organizzazione della malavita che controlla determinati settori dell’attività economica estorcendo denaro o altri beni con l’uso della violenza”