Minacce e insulti, ma anche decine di segnalazioni di nuovi casi sono arrivati a ‘Sos racket e usura’ dopo il video in cui due infermieri di camere mortuarie del Milanese che consigliavano l’impresa di pompe funebri alla quale rivolgersi. In una nota, l’associazione ha spiegato di aver “consegnato al comando carabinieri Nas di Milano i filmati originali girati” con telecamera nascosta. “In quattro di esse – si sostiene – abbiamo documentato come siamo entrati in contatto con addetti delle pompe funebri su chiara indicazione e suggerimento di personale paramedico”. ‘Sos racket e usura’ riferisce di aver ricevuto “decine di segnalazioni” via email e via fax nelle ultime 24 ore “che riguardano le strutture ospedaliere di Milano, San Donato, Paderno Dugnano, Cinsello Balsamo, Lodi e provincia, Erba, Lecco, Como, Torino”.
Segnalazioni anche dalla Toscana, da Roma e provincia, dalla Liguria, da Napoli e da Caserta. “Moltissime di esse provengono da imprese di pompe funebri, che confermeranno gia’ nelle prossime ore, dinnanzi alla autorita’ giudiziaria, che quanto da noi denunciato corrisponde alla realta’- si precisa – Anche molti cittadini ci hanno confermato che nei minuti successivi al decesso del proprio caro sono stati contattati telefonicamente in reparto o in camera mortuaria da imprese di pompe funebri”. “Alcuni di essi hanno anche girato dei video, che verranno messi a dispoizione dell’ autorita’ giudiziaria nelle prossime ore, dove sono stati ripresi impresari di pompe funebri che con disinvoltura, aprivano le camere mortuarie di alcuni ospedali – si aggiunge – Tutte le decine di persone, imprese, ed infermieri,che ci hanno contattato verbalizzeranno dinnanzi alla autorita’ giudiziaria. E quindi abbiamo dato copia di tutto il materiale in nostro possesso al comando carabinieri nas di Milano”. “Metteremo inoltre a disposizione dell’autorita’ giudiziaria gia’ nelle prossime ore materiale in nostro possesso e mai divulgato prima, che riguarda l’ inchiesta della Procura della Repubblica che porto’ all’arresto di 41 persone, sui rapporti delle imprese di pompe funebri coinvolte con esponenti politici milanesi – si conclude – sono anche arrivate all’ associazione oltre 400 email di insulti e minacce per quello che abbiamo documentato. Siamo certi che le segnalazioni che abbiamo messo a disposizione dell’ autorita’ giudiziaria, porteranno nei prossimi giorni alla formale apertura di un inchiesta.
E che tirino fuori questi …. scheletri dagli armadi.