Si sgonfia il caso dell'infermiera di Imperia che avrebbe consigliato ai dolenti una particolare impresa funebre

L’inchiesta sull’infermiera dell’ospedale di Imperia, che in un’occasione avrebbe consigliato ai parenti di persone defunte l’impresa di pompe funebri, è a una svolta. Oltre 40 testimoni hanno sfilato, da febbraio ad oggi,presso gli uffici del comando della Guardia di Finanza come persone “informate sui fatti” riguardanti la vicenda della dipendente tuttora indagata per un presunto abuso d’ufficio.

Si tratta di famigliari di deceduti presso il nosocomio che hanno contattato gli investigatori per fornire informazioni oppure sono state raggiunte da questi ultimi per stabilire se anche con loro fosse stata operata la stessa prassi dall’infermiera. Sugli esiti di questi interrogatori ufficialmente vige il riserbo, ma a quanto pare nulla sarebbe stato acquisito per avvalorare l’ipotesi che vi fosse un preciso piano per favorire direttamente un’impresa invece di altre, nè tantomeno un diffuso malcostume in tal senso. Le risposte fornite alle Fiamme Gialle anche di coloro che sembravano disposti a parlare sarebbero state molto evasive, per nulla avvaloranti l’ipotesi di una “pressione” esercitata a favore di una sola impresa . Nella vicenda risulta coinvolta anche un’impresa di onoranze. Si tratterebbe, per quel che riguarda la ditta, di concorso nell’abuso d’ufficio. L’inchiesta è comunque affidata al coordinamento del sostituto procuratore Maria Antonia Di Lazzaro. Non è questa la prima indagine che riguarda la gestione delle imprese di onoranze funebri. Già nel 2006 i carabinieri hanno eseguito indagini, dopo la segnalazione inoltrata da famigliari, per un caso molto simile.

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