Dal Telegraph, un giornale inglese, apprendiamo che in un sondaggio condotto nel Regno Unito su un campione di 2.700 possessori di smartphone, circa un terzo degli intervistati ha ammesso di aver fatto un selfie anche durante un funerale.
Molteplici le ragioni, tra cui la volontà di ricordare l’ultimo saluto al compianto defunto e, non ultimo, il desiderio di raccogliere empatia dai propri contatti online.
… Bisogno di protagonismo? Narcisismo imperante? Abitudine pessima, ormai diventata un automatismo? Moda di gruppo? Cattivo gusto? Profanazione? Incapacità di stare con le proprie emozioni? Anti stress? Strategia per esorcizzare la paura della morte?
Il sondaggio, commissionato da Perfect Choice Funerals, svela come la gran parte dei selfie al funerale vengano scattati da giovani:
il 48% di ragazzi appartiene infatti, alla fascia d’età che va tra i 18 e i 25 anni.
Il selfie cimiteriale diminuisce progressivamente nelle fasce d’età successive e coinvolge un terzo degli intervistati tra i 26 e i 30 anni, per poi scendere verso lo zero negli adulti.
Il selfie, una volta scattato, viene anche postato online.
Il 36% degli abitudinari del selfie ammette di aver pubblicato le immagini online per stimolare l’empatia nei propri contatti e per poter condividere un momento così doloroso, mentre il 17% dichiara invece di adoperare questa “modalità moderna” per ricordare il defunto e, forse, per esorcizzare la paura della morte.
Giovani sempre più “connessi” con il resto del mondo – soprattutto online – ma “disconnessi” dalla realtà circostante, dalla profondità delle emozioni e dagli abissi del dolore, anche durante un momento così intimo e tragico.
Nel Regno Unito si sta riflettendo sulla possibilità di vietare i cellulari durante i funerali, così com’era già avvenuto per i famosi selfie-stick nei musei ed in altri luoghi deputati alla cultura.