Scoppia un caso politico sulla “faccenda” delle camere mortuarie gestite da impresa funebre alle Molinette di Torino

Ho chiesto al Presidente dellAutorità Garante della concorrenza e del mercato Antonio Catricalà e allAssessore Mario Valpreda di verificare se il capitolato dappalto per la gestione del servizio mortuario dellAzienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino non sia in contrasto la normative vigenti a livello nazionale come a livello regionale e con i principi e le regole della libera concorrenza:
il consigliere regionale Angela MOTTA (DL-La Margherita), a seguito di segnalazioni giunte dalle associazioni delle imprese di onoranze funebri, ha inviato una lettera al Presidente Catricalà e all’Assessore Valpreda.
La lettera ha per oggetto il capitolato dappalto indetto dallAso San Giovanni Battista di Torino per laffidamento del servizio mortuario e dello smaltimento di parti anatomiche riconoscibili presso i Presidi Ospedalieri Molinette, S. Vito e S. Giovanni Antica Sede.
L’impresa appaltatrice sarà tenuta ad espletare tutte le attività previste dal servizio mortuario, quindi dalla gestione della salma dal momento della presa in carico fino allora di partenza del feretro per lespletamento delle esequie funebri.
Il capitolato prevede che “il servizio non comporterà alcun onere aggiuntivo a carico dellAzienda Ospedaliera” che, a sua volta, consentirà alla ditta aggiudicataria di espletare il servizio allinterno dei locali, fruendo, previa esplicita richiesta, della possibilità di espletare servizi funebri a carico dell’utenza.
Tra i criteri di aggiudicazione è previsto quello relativo alla qualità del servizio.
Nel capitolato si prevede che per la valutazione di tale criterio si terrà conto anche della qualità del servizio che si intende offrire a pagamento dellutenza.
Nel capitolato si precisa che limpresa affidataria non ha alcuna esclusiva sulle onoranze funebri e va quindi tassativamente assicurato e rispettato il diritto dei familiari dei defunti di rivolgersi a qualsiasi impresa funebre esistente sul mercato.
La ditta avrà lobbligo di informare con apposite targhe da esporsi nei locali concessi in locazione, circa la possibilità degli stessi di avvalersi anche di altre imprese operanti nel settore. Inoltre, limpresa aggiudicataria è tenuta a propria cura e spese ad esporre nei locali concessi in uso il listino delle tariffe praticate relative
ai servizi funebri (tariffe che devono essere quelle indicate nellofferta economica formulata in sede di gara).
Scrive il consigliere regionale Angela MOTTA:
Tale capitolato di gara solleva diverse perplessità, che mi sono state evidenziate da operatori del settore.
Ritengo che ci sia il rischio che l’impresa aggiudicataria venga a trovarsi in una situazione di monopolio di fatto.
Essendo le Molinette il più importante ospedale piemontese è evidente il danno che verrebbe arrecato alle altre imprese di onoranze funebri dalla situazione conseguente laggiudicazione dell’appalto.
Il disegno di legge n. 3310, presentato dal Ministro Sirchia nella precedente legislatura (non approvato, ma ripresentato nellattuale Parlamento), affermava (art. 4) che il servizio mortuario nelle strutture sanitarie nonché il servizio obitoriale, in tutto o in parte, non possono essere dati in gestione ad operatori pubblici o privati esercenti l’attività funebre.
La legge regionale della Lombardia stabilisce espressamente che lautorizzazione allo svolgimento di attività funebre non può comprendere funzioni di natura pubblica.
Sempre in Lombardia la circolare n. 19 del 14 giugno 2006 ha stabilito che qualsivoglia scelta di gestione delle camere mortuarie allinterno di strutture sanitarie e socio-sanitarie, diretta o esternalizzata, dovrà essere improntata al principio della separazione dellattività funebre, cosicché nessun legame sussista tra chi svolge le funzioni di sorveglianza delle salme o cadaveri e le imprese che si occupano delle esequie e funzioni funebri , sottolineando come sia da ritenersi contrastante con la normativa la gestione diretta delle strutture ospedaliere da parte di soggetti direttamente o indirettamente legati ad imprese esercenti attività funebre, infatti tali funzioni e attività di natura pubblica non possono essere svolte da imprese funebri.
In Piemonte la bozza di regolamento in materia funebre predisposta nella precedente legislatura prevedeva espressamente (art. 4) che la scelta dellimpresa funebre deve essere libera e assoluta prerogativa della famiglia interessata e che le funzioni obitoriali sono di natura pubblica e come tali non possono essere svolte congiuntamente ad attività imprenditoriale funeraria.
L’Assessore regionale alla sanità della Regione Piemonte il 23 novembre 1998 diramava la nota Linee guida per una organizzazione omogenea di polizia mortuaria e di medicina necroscopica contenente criteri generali a cui devono attenersi in materia le Aziende sanitarie Ospedaliere.
Nella nota, interpretando il Regolamento di polizia mortuaria contenuto nel Decreto nel Presidente Repubblica n.285 del 10 settembre 1990, si stabiliva che:
– lammissione ad esercitare lattività di onoranze funebri deve essere garantita a tutte le imprese in possesso delle licenze e autorizzazioni ex lege;
– deve essere assicurata la libera concorrenza e non può essere consentita la formazione di gruppi ristretti di imprese cui garantire di fatto il monopolio dell’attività;
– non è assolutamente consentito concedere locali a favore di imprese e procacciatori di affari. I titolari e i dipendenti di onoranze funebri non debbono trattenersi negli uffici e nei locali degli Ospedali, se non per il tempo strettamente necessario alle incombenze relative ai funerali.
Conclude il consigliere regionale Angela MOTTA:
Alla luce di tali considerazioni ho chiesto all’Assessore Valpreda di verificare se il capitolato dappalto per la gestione del servizio mortuario e lo smaltimento delle parti anatomiche riconoscibili dellAzienda Sanitaria Ospedaliera San Giovanni Battista di Torino non sia in contrasto la normative vigenti a livello nazionale come a livello regionale e con i principi e le regole della libera concorrenza;
di valutare l’opportunità di un simile appalto; di adoperarsi affinché al più presto possa essere predisposta la legge quadro regionale in materia di onoranze funebri, adottando il principio della separazione dellattività funebre tra chi svolge le funzioni di sorveglianza delle salme o cadaveri e le imprese che si occupano delle esequie e funzioni funebri.
Nel frattempop il 23 gennaio è stato effettuato davanti a Palazzo Lascaris, un presidio delle tre associazioni di categoria delle imprese di onoranze funebri (APIOF, ARPIOF e AIOF).
fonte: Ufficio stampa del Gruppo Margherita Regione Piemonte

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