Quale destinazione per il verbale ex paragrafo 9.7 Circ. Min. n. 24/1993 nell’evenienza di traslazione.

Non è ben chiaro, soprattutto in caso di infetti, se il verbale di corretto confezionamento del feretro, prima random, ed oggi obbligatorio, in forza delle leggi regionali che ne trasferiscono l’onere in capo all’addetto al trasporto (anche se una certificazione di natura igienico-sanitaria, ex art. 49 D.P.R. n. 445/2000, non dovrebbe – e qui il condizionale è d’obbligo – esser surrogabile da soggetti terzi)  in rapporto a tipologia di trasporto e forma di sepoltura prescelta (paragrafo 9.7 Circ. Min. Sanità 24 giugno 1993 n. 24) in caso di traslazione, fuori del cimitero di prima sepoltura debba seguire la bara oppure se, essendo in qualche modo ontologicamente correlato al decreto di trasporto esaurisca la sua funzione quando il feretro varchi il cancello del camposanto il giorno del funerale.

Personalmente si propende per quest’ultima ipotesi, così, per uno strano giuoco di rimandi e simmetrie troverebbe ancora applicazione l’Art. 88 del D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285, con la necessità di una nuova verbalizzazione sulla tenuta del feretro prodromica rispetto alla stessa autorizzazione al trasporto e magari redatta direttamente dal personale necroforo in servizio presso il cimitero senza il bisogno di un intervento dell’A.USL con propri operatori di vigilanza sanitaria Questa almeno è la logica di  molte normative regionali con cui si “de-medicalizza” la polizia mortuaria, trasferendo competenze prima sanitarie (come appunto le certificazioni sul corretto confezionamento della bara ) in capo a necrofori, affossatori o addetti al trasporto, previa loro adeguata formazione. Sarebbe, così, assai opportuno redigere, di concerto con l’A.USL, un protocollo operativo in cui inserire e codificare queste verifiche tecniche, attraverso lo strumento dell’ordinanza sindacale con cui si disciplinano le operazioni cimiteriali. Si esclude, per difetto soggettivo di spettanza, una qualche responsabilità dell’impresa funebre incaricata del trasporto, dopo un un periodo di sepoltura già consumatosi.

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