Qualcosa si sta muovendo in Emilia Romagna per le norme sull'imprenditoria funebre

Romana Zavagli, rappresentante pro tempore dell’agenzia di onoranze funebri Cornacchia di Imola, ha presentato ricorso al Tar Emilia Romagna il 10 ottobre 2008 contro il Comune di Imola e quattro altre imprese funebri della zona, chiedendo un risarcimento danni di un milione di euro.
Il problema deriva dal fatto che alcuni Comuni (in tutta l’Emilia-Romagna, non solo nell’Imolese) avrebbero allargato troppo le maglie delle autorizzazioni per l’esercizio dell’attività funebre, rilasciandone a varie imprese di onoranze funebri senza controllare che davvero avessero i requisiti richiesti dalla legge regionale del 19/2004. Questo ha la reazione delle imprese funebri che invece, per mettersi davvero in regola, hanno fatto onerosi investimenti e ora si troverebbero svantaggiate (e danneggiate) rispetto ai colleghi autorizzati a lavorare senza troppi sforzi ed esborsi.
Secondo indiscrezioni apparse sulla stampa locale, sembra che si stia valutando in sede regionale se fissare per le imprese funebri inadempienti (della Regione) una data ulteriore entro la quale mettersi in regola, pena pesanti sanzioni o se fin da ora dichiararle fuori legge e quindi impossibilitate ad operare.
Forse se ne saprà di più al seminario Veritas, che si svolgerà a Mestre il prossimo 18 novembre 2008

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