Proteste delle piccole imprese funebri campane

“L’approvazione della legge regionale campana in materia funebre è un duro colpo per tutte le imprese funebri di questa provincia – così commenta Giuseppe Storti, consigliere nazionale della Federcofit e membro della Confimprenditori di Avellino, nonché titolare di un’agenzia di Mirabella Eclano che serve l’intera valle del Calore – La norma del governo Caldoro, la quale “disciplina e armonizza” le attività funerarie, non può essere recepita dal territorio. I requisiti sono più che stringenti, e porteranno alla chiusura dell’80% delle imprese operanti – continua preoccupato Storti – Un taglio netto dove solo sedici ditte avranno le carte in regola. Per esistere si dovranno raggiungere i 200 mila euro di fatturato e nei paesi come i nostri ciò è impossibile. Basta considerare la scarsissima densità di popolazione dell’ Irpinia, con comuni che raggiungono appena i cinquemila abitanti”
In provincia di Avellino avvengono in media 4.500 decessi l’anno, numeri che non permettono la sopravvivenza delle circa 100 agenzie funebri operanti.
Napoli e l’hinterland fanno, anche in tale situazione, caso a sé. Per Giuseppe Storti quindi la legge “è smaccatamente napolicentrica”. Il quadro tratteggiato da Federcofit e ConfImprenditori di Avellino è drammatico: “ancor di più perché qualcuno spera, sbagliando, in qualche scappatoia politica. Si sta giocando sul silenzio” – aggiunge Giuseppe Storti – “Io credo che la norma sia anticostituzionale, di certo la Regione non può decidere chi deve vivere e chi deve morire. Invece di avere un governo del fare, in Campania assistiamo a quello del disfare. Obiettivo, nel mio piccolo, è raccogliere le adesioni delle aziende operanti in zona, e nell’intera provincia, così che si possa mettere in piedi una lotta sia legale sia politica.
“In realtà dobbiamo anche iniziare a ragionare in termini di aggregazione. Se trovassimo la quadra per fondare poche cooperative del settore – conclude Storti – perderemo sì la nostra identità, ma ci salveremo da questo uragano che sta per travolgerci”. A sostenere la battaglia anche il presidente di ConfImprenditori di Avellino Gerardo Santoli come sempre affianco delle piccole imprese che ha garantito il suo impegno per portare la questione sui tavoli istituzionali.

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0 thoughts on “Proteste delle piccole imprese funebri campane

  1. Come chiaramente immaginate anche in Calabria il Sig. U007 ha fatto avere alla Regione una proposta di legge con la quale credeva di aver messo sotto scacco le imprese locali, ma ha fatto i conti senza l’oste ed inoltre la Regione Calabria non ha varato nessuna legge ancora … ciao a tutti.

  2. Per il Sig. Silvano, come credo sia a conoscenza, un blog serve anche per poter scrivere evitando ritorsioni qualche volta spiacevoli appunto, mantenendo anche l’anonimato . Premetto che, non ho nulla contro specificare il mio nome solo che purtroppo in questo settore già si sparla troppo . Vorrei evitare spiacevoli e non costruttive chiacchiere.
    Ad maiora….

  3. Lei legge cosa scrive Silvano Urciuoli ma noi non leggiamo chi scrive….in ogni caso nella vita contano i fatti….cordiali saluti

  4. Leggo quanto asserisce il Sig. Silvano Urciuoli, vorrei evitare di polemizzare tanto non servirebbe a nulla.
    Vuole avere ragione ?? Ok
    Proseguano pure sul loro progetto imprenditoriale !!

  5. Gentile signore credo che lei sia poco informato, la Urciuoli Group’s e’ presente con strutture a supporto delle imprese in Calabria da almeno 3 anni dunque ben prima che alcuni esponenti politici locali prendessero in considerazione l’approvazione ” non ancora scontata” di una legge regionale.Ben diversa e’ la situazione della citta’ di Reggio Calabria dove il Commissario ha approvato un regolamento cittadino e, solo in seguito a tale atto e spinti da una esigenza di alcuni ns clienti esclusivi abbiamo come azienda deciso di attivarci per l’apertura di una struttura a supporto di tali imprese.Questi sono i fatti reali tra l’altro verificabili. Per quanto concerne la federazione a cui lei fa riferimento, mi preme ricordarle che la Urciuoli Group’s e’ da sempre estranea a questioni politiche, intrattiene delle buone relazioni di cordialita’ con tutte le federazioni di settore e,prescindendo dalle scelte di ciascuna, porta avanti un progetto imprenditoriale tracciato da diversi anni. Del resto lei stesso scrive che la federazione a cui apparterremmo e’ contro i Centri Servizi….cordiali saluti silvano urciuoli

  6. La mia è solo una valutazione dei fatti, nessuna polemica. In Campania è successo la stessa cosa, prima la legge Regionale poi chi si propone per risolvere i problemi alle piccole e medie imprese.In Calabria viene proposta una legge che pone dei paletti per i piccoli , subito arriva una lettera alle imprese dove l’Urciuoli Group è pronto ad intervenire. Benissimo siamo felici di questo ma, come la mettiamo con la Fedrazione a cui appartiene l’Urciuoli che, è contro i Centri Servizio ed i metodi da questi utilizzati nel fornire i requisiti alle imprese?

  7. Gentile Jeiar mi spiace molto dover rettificare le sue considerazioni, in primo luogo non creiamo problemi per poi risolverli ,soprattutto in rif. alla regione Calabria ed il regolamento in discussione. Ci attribuisce meriti/poteri ben al di sopra delle ns modeste possibilita’. Le ns strutture in Calabria qualora di suo interesse sono facilmente verificabili presso gli uffici della CCIAA se poi non dovesse averne il tempo mi scriva pure e le inviero’ a mezzo email i relativi atti societari. Per quanto concerne cosa accade a Roma credo che lei debba informarsi meglio. Qualora volesse avere maggiori info le riporto di seguito i miei contatti : silvano.urciuoli@gruppourciuoli.com

  8. Come al solito, si crea un problema per fare intervenire poi come già pubblicizzato per la regione Calabria, il Gruppo Urciuoli che si propone nel risolverlo con la sua struttura (quale?) garantendo i requisiti a tutte quelle piccole e medie realtà che non potranno mantenersi in piedi. Ringraziate di tutto questo le Federazioni che, operando in simbiosi predicano bene ma, razzolano male.
    Basta vedere chi è lo sponsor di una di queste, di come opera nella capitale. Tralasciare di fare le cooperative che, non sevono a nulla se non a litigare e sfasciare il tutto.

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