A Rovigo prosegue la guerra a colpi di carte bollate e sentenze tra l’impres pubblica e quelle private di onoranze funebri. Secondo il CdA della Asm onoranze funebri srl la società “agirà a livello amministrativo e giudiziario, contro qualsiasi affermazione mendace, a tutela della correttezza, efficienza ed universalità del lavoro svolto dal servizio di Polizia mortuaria e dal servizio cimiteriale”.
La nota del cda della società pubblica sottolinea inoltre: “Asm onoranze funebri con i suoi lavoratori, continuerà a svolgere nel libero mercato la propria attività in maniera efficiente, calmieratrice, eticamente corretta, costituendo un patrimonio della città ed essendo – guarda caso – leader nella sua città e nelle località dove si è espansa”. Quanto alle affermazioni dell’avvocato Giovanni Daniele Toffanin, legale delle ditte private, la nota di Asm chiarisce “l’unico dato certo e sostanziale delle diverse pronunce del Tar (sentenze 168, 169, 170 e 171 del 2013) resta e rimane la condanna delle somme dovute, circa 120mila euro ad Asm spa oltre alla condanna alla refusione delle spese legali, inflitta alle ditte ricorrenti per diritti di polizia mortuaria e per operazioni cimiteriali stabiliti da delibere ed atti comunali che il Tar ha ritenuto perfettamente legittimi”. Per quanto riguarda lo scorporo societario di Asm onoranze funebri nella srl le cui quote sono detenute per il 90% dalla spa madre, la nota spiega: “La prima sentenza riguarda la società, le altre tre riguardano le opposizioni ai decreti ingiuntivi già emessi a favore di Asm spa nei confronti delle società Giuseppe Cipriani, Ferrari onoranze funebri e Centro servizi funebri rodigini. Il Tar, in realtà, ha accolto solo la domanda di annullamento della delibera del consiglio comunale (quella che ha dato l’ok allo scorporo) ma ha espressamente dichiarato che nulla può disporre in ordine agli atti societari e quindi, nulla varia in ordine all’operatività della società Asm onoranze funebri. Non è infatti intervenuta alcuna pronuncia “inibitoria” che, tantomeno, coinvolge il Comune di Rovigo ad adottare a riguardo alcuna misura “impeditiva” all’esercizio dell’attività”. E quindi prosegue la battaglia legale.