Procura della Repubblica di Pesaro: in operazione Lazarus mai rilevato minimo mercato di pace makers, ma soprattutto quello che in gergo è detto racket del caro estinto

Il Procuratore capo di Pesaro interviene in maniera netta per chiarire i contenuti e i destinatari di indagini nell’operazione Lazarus: L’accusa contro i quattro addetti all’obitorio di Pesaro è soprattutto quella di peculato. Secondo la Finanza, che ha indagato due anni sul funzionamento della camera mortuaria, gli indagati percepivano soldi dalle ditte di pompe funebri per vestire le salme invece di far incassare all’ospedale il costo del servizio. Danno quantificato per l’ente pubblico: 86mila euro. Avrebbero dirottato anche anche le famiglie verso l’una o l’altra ditta per svolgere il servizio funebre ottenendo per questo delle ‘mance’ di centinaia di euro fino ad incassare, secondo la Finanza, dei ‘fuoribusta’ da 10mila euro al mese. Tutto il resto, compresi i pacemaker tolti alle salme per un presunto riciclaggio di questi, non è mai avvenuto né è stato oggetto d’indagine.

Dice il procuratore della Repubblica Manfredi Palumbo: ‘Va chiarito a scanso di equivoci che non c’è mai stato un benché minimo mercato dei peace maker tolti alle salme. Mai. Secondo punto: i funzionari ospedalieri e la struttura Marche Nord in generale hanno dimostrato il massimo grado di collaborazione con gli inquirenti fornendo in questi due anni di indagini supporto, informazioni e massima lealtà istituzionale. Quindi, sarebbe paradossale che i funzionari ospedalieri venissero tacciati o sospettati di aver coperto il sistema in atto all’obitorio. Vanno tenuti distinti in maniera corretta i ruoli delle varie persone perché non è giusto né accettabile che ci vada di mezzo chi ha collaborato in maniera fattiva alle indagini finendo con l’esser confusi con le persone che hanno commesso delle illegalità’.

Written by:

@ Redazione

9.179 Posts

View All Posts
Follow Me :

0 thoughts on “Procura della Repubblica di Pesaro: in operazione Lazarus mai rilevato minimo mercato di pace makers, ma soprattutto quello che in gergo è detto racket del caro estinto

  1. D’accordo sulla puntura conservativa, ma sul fatto che i necrofori togliessero i pack maker e che svolgessero attivita autoptiche, non mi pare che la legge lo approvi. Nella vicina rimini i necrofori vengono utilizati per eseguire esami autoptici, e a fie esame devono ricucire le salme, per poi non parlare che gli anatomi patologi non sanno nemmeno aprire una teca cranica, peccato che qui la procura non svolga indagini al riguardo. Come al solito, nel nostro paese la giustizzia non è uguale per tutti. Vedi i soliti ignoti!!!

  2. MI sovviene almeno un dubbio su di un capo d’imputazione ossia l’esercizio abusivo della professione medica per aver praticato da parte dei necrofori, la siringazione cavitaria con la formalina di cui agli Artt. 32 e 48 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria.

    La questione della puntura conservativa è annosa e quasi “noiosa”, così per una rapida dissertazione tecnica sul tema si rinvia a questo link interno a funerali.org: https://www.funerali.org/?p=721. Mi preme però sottolineare come molte legislazioni regionali, intervenendo in materia sanitaria e, quindi, anche di polizia mortuaria disapplicano l’obbligatorietà del trattamento antiputrefattivo, trasferendone l’esecuzione, quando esso sia reputato necessario dal medico necroscopo, in capo all’addetto al trasporto oppure al altro personale tecnico a ciò delegato. La Legge Regionale [ Regione Marche] 1 febbraio 2005 n. 3 nulla dispone o innova a tale proposito con implicito effetto di reviviscenza del DPR 10 settembre 1990 n. 285, il quale, mantiene, così, il proprio andamento carsico, nell’ipotesi in cui la sullodata Legge Regionale avesse abrogato, anche solo in parte, la normativa nazionale con cui s’impone di introdurre nel cadavere 500 cc di formaldeide. Ecco il limite di una riforma ( o presunta tale!) della polizia mortuaria, attuata su base locale! In certe Regioni, quindi, è legittimo che la siringazione cavitaria sia praticata da personale non medico o, comunque, non sanitario, in altre no!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.