Primi interrogatori a Milano

Riccardo D’Antoni, legale rappresentante del gruppo Varesina Sofam, finito in carcere assieme ad altre quattro persone nell’ambito dell’ inchiesta milanese sul business dei funerali, si sarebbe difeso nell’interrogatorio davanti la Gip di Milano dicendo che “quello delle convenzioni con gli ospedali e delle turnazioni fra imprese era un sistema in uso da sempre, ad un certo punto diventato illegale, ma che le aziende di onoranze funebri hanno continuato ad usare tacitamente.” Era un sistema, quello adottato dalle imprese, che secondo l’indagato non avrebbe danneggiato i clienti, ma anzi avrebbe favorito e migliorato i servizi funebri. D’Antoni, non ha presentato alcuna istanza di scarcerazione e alla domanda del giudice che gli chiedeva se fosse a conoscenza o meno delle tangenti pagate dalle imprese agli infermieri per la segnalazione dei decessi, avrebbe risposto di non saperne nulla. Durante l’ interrogatorio, durato circa due ore, il titolare della Varesina Sofam, ha spiegato che le imprese funebri hanno tacitamente deciso di continuare ad utilizzare un sistema, quello delle convenzioni e delle turnazioni, legale fino al ’96 e poi dichiarato illegittimo da alcune sentenze del Tar e dalle leggi regionali. L’arrestato non avrebbe contestato il contenuto delle intercettazioni, che stanno alla base dell’ inchiesta, e avrebbe raccontato di essersi anche lui adeguato al meccanismo di turnazioni e convenzioni, di operare ogni volta sapendo quali fossero i suoi turni da effettuare e avvertendo per questo i suoi collaboratori. D’Antoni ha parlato inoltre di un mercato, quello delle onoranze funebri, in crisi per le molte imprese che sono entrate negli ultimi anni nel settore. Riguardo agli episodi di intimidazione che ha subito negli ultimi anni il gruppo San Siro, D’Antoni ha chiarito che secondo lui si tratta di fenomeni interni alla gestione di quella societa’. L’indagato e’ stato anche ascoltato dal Pm. Domani (sabato, per chi legge) verrà interrogato dal Gip Alcide Cerato, titolare della San Siro e anche lui in carcere, come Vito Lo Verde che verra’ ascoltato invece lunedi’. I figli di Cerato, Massimo e Andrea, risponderanno invece alle domande dei Gip di Monza e Pavia lunedi’.

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