Particolarmente dettagliata la ricostruzine che lastampa.it fa del caso delle tangenti in camera mortuaria delle Molinette di Torino, che di seguito si riporta.
Arrivano le prime confessioni nell’inchiesta sul racket del «caro estinto». Davanti al gip Chiara Gallo e al pm Giuseppe Ferrando, ieri mattina due addetti alle camere mortuarie delle Molinette hanno ammesso di aver preso tangenti per segnalare i morti «caldi» alle imprese di onoranze funebri e di aver intascato mance dai parenti per la vestizione delle salme. Qualcuno aveva confessato già pochi minuti dopo l’arresto, mentre i militari della Guardia di Finanza li stavano portando in carcere.
Il più loquace è stato Gerardo Ciacciariello, assistito dall’avvocato Maurizio De Nardo, che oltre ad ammettere i reati che gli sono stati contestati sulla base dei filmati e delle intercettazioni, ha pure chiamato in causa altre agenzie di pompe funebri dalle quali ha ricevuto denaro. L’operatore sanitario ha vuotato il sacco senza troppe esitazioni, convinto di poter ottenere al più presto gli arresti domiciliari; ma il pm ha chiesto al gip di mantenere la custodia in carcere.
Più tormentato l’interrogatorio di Paolo Sartori, difeso dall’avvocato Paola Savio. Apparso provato dalla prima notte passata in cella, l’uomo ha ammesso soltanto di aver accettato mance per la vestizione dei cadaveri da parte dei parenti e delle agenzie funebri, ma ha negato le tangenti per la segnalazione dei pazienti appena deceduti. Domani toccherà agli altri tre arrestati: gli operatori Adriano Cusino e Giovanni Musacchia e l’impresario Vincenzo Papalia verranno sentiti dal gip per l’interrogatorio di garanzia.
Le prime ammissioni sono comunque confermate dal materiale sequestrato dai finanzieri del Gruppo Torino. Negli armadietti di alcuni arrestati hanno trovato bigliettini da visita dell’impresa di onoranze funebri «Aurora». Completano il quadro dipinto dalle telefonate registrate e dalle immagini delle microcamere nascoste negli ascensori delle camere mortuarie delle Molinette. Di più, nelle intercettazioni telefoniche spuntavano altri nomi di imprese di onoranze funebri. Parole senza conferme. Toccherà ai dipendenti delle Molinette spiegare il contenuto di quelle conversazioni. Possono chiarire, aiutare gli inquirenti e ricostruire la situazione e magari a individuare altri personaggi da coinvolgere nella vicenda. Oppure, c’è la via del silenzio, che rischia però di diventare un boomerang nell’eventualità di un patteggiamento della pena con la Procura. Ieri pomeriggio gli investigatori della Guardia di Finanza sono tornati alle Molinette. Altre perquisizioni, con ogni probabilità legate alle dichiarazioni degli arrestati negli interrogatori. Il risultato dell’operazione è in un pacchetto, finita sul tavolo del pm Ferrando. Il contenuto è ancora segreto.
fonte: www.lastampa.it
Sesto arresto a Torino nel quadro dell’inchiesta sulle tangenti pagate da impresari di pompe funebri a infermieri dell’ospedale “Molinette”, in cambio di segnalazioni di decessi, per poter organizzare i funerali. Le manette sono scattate intorno ai polsi di un impresario, titolare di una ditta di onoranze funebri. Le cifre per le segnalazioni andavano dai 50 ai 750 euro