Bare e urne dal design essenziale e colorato, riutilizzabili come casse, contenitori, panche, box: è la ‘funeral collection’ Potalove della ‘cantafiorista’ milanese Rosalba Piccinni, presentata con un Funeral party con tanto di corteo funebre accompagnato dai pianisti Danilo Rea e Ramin Bahrami.
Dall’interno delle bare, i musicisti hanno improvvisato brani ispirati alle feste funebri di New Orleans, a cui si è unita Rosalba Piccinni cantando ‘Lascia che io pianga’.
“Ho deciso di sviluppare Potalove dopo aver vissuto negli ultimi anni la morte di diverse persone a me care – racconta Rosalba – La morte non dovrebbe essere solo un momento di dolore, ma anche di condivisione con i propri familiari e amici: per poterlo essere, mi sono sempre più convinta che fosse necessario cambiare l’estetica legata a questa occasione, a partire dalle bare, che dovrebbero essere l’ultimo oggetto di design a cui una persona nella sua vita si lega”.
La collezione POTALOVE – visibile in occasione della Milano Design Week al Fuori Salone – si compone di bare e urne dal design essenziale che si trasformano in oggetti di interior dall’estetica unica: sono infatti interamente personalizzabili in termini di finiture (colori, rivestimenti, customizzazione delle superfici) così da potersi fare espressione della personalità degli acquirenti.
Secondo la designer, dopo aver svolto la loro “funzione funebre”, gli oggetti possono trovare spazio all’interno delle case come veri e propri complementi d’arredo – casse, contenitori, panche, box.
Questa natura versatile di Potalove – in termini di riuso e appartenenza – si lega anche ad una volontà di dichiarata accessibilità: tutti i modelli della collezione sono infatti pensati per avere un prezzo democratico.
L’idea è di provare a trasformare il rito funebre in tutti i suoi elementi: composizioni floreali, musica e catering (all’anglosassone):
il design contamina quella categoria di oggetti legati alla morte, liberandoli da un’estetica ancora troppo tradizionale, e puntando ad una visione più libera e contemporanea.