Pompe funebri a Milano: le considerazioni dell’assesore Pillitteri

«Non è facile mettere ordine nell’ambiente delle pompe funebri milanesi- dice Stefano Pillitteri assessore ai Servizi Civici, dunque funerali e cimiteri -. Basti pensare che la corruzione era arrivata fino ai nostri uffici». Lo scorso febbraio i dirigenti comunali L.B., 56 anni, e Carla Ferrari, 53, furono arrestati e poi condannati a due anni e quattro mesi e tre anni. Prendevano mazzette da 2.500 a 20mila euro da Andrea Cerato della San Siro, condannato invece a sei mesi e 20 giorni, per creare corsie preferenziali nelle sepolture. Si tratta di una parte della maxi inchiesta che nel settembre del 2008 aveva portato agli arresti, o ai domiciliari, lo stesso Andrea Cerato, il padre Alcide Cerato il fratello Massimo Cerato, gli imprenditori funebri Vito Lo Verde e Riccardo D’Antoni del Gruppo Varesina Sofam e 41 infermieri, accusati di prendere mazzette ogni mese per segnalare tempestivamente i decessi. Altre 19 imprese funebri finirono nel mirino dei magistrati compreso l’Istituto Lombardo di Tanatoprassi già indagato, sempre nell’orbita dei Cerato, nel 2007 in un’inchiesta della procura di Monza.
«Non abbiamo grandi strumenti per fronteggiare il fenomeno – spiega l’assessore -. Due anni fa abbiamo redatto un opuscolo con i “Diritti dei dolenti”, come chiamiamo i famigliari, con una serie di indicazioni per non farsi truffare. Da una trentina d’anni il Comune non può più organizzare funerali, così abbiamo calmierato i prezzi concordando con una ventina di aziende mille euro a servizio, un terzo della tariffa media. Riuscendo così a soddisfare il 20/25 per cento delle richieste. L’iniziativa è stata duramente contrastata dal solito “cartello” che ha anche presentato ricorso al Tar».
Il «cartello» di cui parla Pillitteri è quello che sembra aver fatto un accordo in la città in modo da porre fine a guerre commerciali e attentati (anche dinamitardi). «Sembrava di essere nella Chicago degli anni ’20 – ricorda Stefano Pillitteri -. Del resto il mercato è grosso e i margini di guadagno elevati. Tre anni fa la Regione calcolò il costo medio di una sepoltura attorno ai 3mila euro. E ogni anno a Milano ci sono 16mila decessi. Fate un po’ voi i conti».

Fonte: www.ilgiornale.it

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