Un sistema abbastanza rodato quello di sei infermieri dell’ospedale di Padova.
Anziché ricomporre la salma alle tariffe previste dalla Direzione dell’ospedale (80 euro) e con introito che sarebbe andato all’Ospedale, certificavano che la salma non doveva essere ricomposta e prendevano in nero 50-60 euro.
Chi ci rimetteva era l’Ospedale. E anche le imprese funebri o sottostavano al sistema infermieristico o si ritrovavano il defunto non sbarbato, con qualche problema al momento del funerale.
Qualcuno si è stancato e ha segnalato la truffa alla polizia. Sono scattati controlli con telecamere nascoste che hanno effettivamente documentato il giro di soldi in nero.
E così ora la procura della Repubblica padovana ha accusato sei dipendenti dell’Azienda ospedaliera (lavoratori della camera mortuaria/obitorio) e oltre una ventina di dipendenti e titolari di imprese funebri.
Sono tutti iscritti nel registro degli indagati a vario titolo per corruzione aggravata per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso ideologico e truffa nei confronti dell’Azienda ospedaliera.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
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