Oggi dalle prime ore dell’alba, in varie localita’ della provincia di Caserta, i Carabinieri delle Compagnie di Santa Maria Capua Vetere e Caserta stanno eseguendo dei provvedimenti cautelari nei confronti di persone indagate, a vario titolo, per corruzione nell’assegnazione di funerali a imprese funebri, illecita concorrenza mediante violenza o minaccia e tentata estorsione. In manette titolari e dipendenti di imprese funebri che si accaparravano i funerali attraverso regali e bustarelle concesse a due centralinisti dell’ospedale di Santa Maria Capua Vetere (anche loro arrestati).
Coinvolte inoltre due persone vicine al clan dei Casalesi, responsabili di aver esercitato pressioni e minacce ai danni di una titolare di impresa funebre per costringerla ad aderire ad un consorzio che gestisse in regime di monopolio il settore delle onoranze funebri nel comune sammaritano. Sequestrati anche beni aziendali e sedi operative di cinque imprese funebri.
Matilde Vecchione (titolare dell’impresa funebre “Vecchione”), ha risposto e chiarito al gip Paola Cervo del tribunale di Santa capua a Vetere (Caserta) i passaggi della sua posizione giudiziaria nell’ambito dell’inchiesta Requiem. L’imprenditrice, nella nuova ordinanza è stata colpita da un divieto di dimora nella città di Santa Maria Capua a Vetere. Ha risposto al gip anche il dipendente di Vecchione, Merone, mentre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i due centralinisti, Monaco e Santillo, e l’imprenditrice Immacolata Dorelli.
In carcere: Vincenzo Martino, 44 anni, di Casal di Principe, de “La Concordia”; Vincenzo Palazzo, 50 anni, di Grazzanise, della “Palazzo”; Gaetano Cerreto, 36 anni, di Marcianise, della “Cerreto”. Ai domiciliari Immacolata Dorelli, 55 anni, della “Dorelli-Ferrara” di Santa Maria Cv.
Questi, secondo l’accusa, si accaparravano i funerali attraverso regali e bustarelle concesse a due centralinisti dell’ospedale “Melorio” di Santa Maria Capua Vetere, Raffaele Santillo, 64 anni, di Santa Maria Cv, e Antonio Monaco, 44 anni, di Curti, entrambi finiti agli arresti domiciliari, assieme a Maurizio Merone, 44 anni, di Santa Maria Cv, dipendente dell’impresa funebre “Vecchione”, per la cui titolare, Matilde Vecchione, è stato invece applicato l’obbligo di dimora.
L’intervento delle forze dell’ordine sono da elogiare con forza.
La speranza che non si fermino solo dove evvengono segnalazioni specifiche, ma di investigare possibilmente su tutto il territorio del nostro paese.
Questo non vuol dire che il mercato è tutto in relazione al malaffare, ma proprio per difendere tante aziende oneste che svolgono il proprio lavoro con devozione e professionalità, la trasparenza e l’onesta deve essere premiata spazzando via malfattori, evasori e speculatori.