Operatori funebri non conoscono riti islamici e fanno partire il funerale senza i riti previsti.Tutto da rifare

I parenti di una donna rom, originaria del Kosovo, seppellita in pigiama, hanno ottenuto il via libera del Comune di Bergamo alla riesumazione della salma e all’inumazione secondo i precetti della fede islamica.
Dzevamira Osmani, 69 anni, arrivata a Bergamo da profuga durante la guerra nei Balcani, era morta per un tumore nei giorni scorsi all’Hospice della citta’ lombarda. I funerali erano stati fissati per ieri: pagati dal Comune, visto che la famiglia e’ molto povera. A Bergamo erano arrivati parenti e amici da tutta Italia e dall’estero, insieme al loro imam. Ma, quando i parenti si sono recati in ospedale per visitare la camera ardente, l’hanno trovata vuota. Proprio in quel momento, Dzevamira veniva seppellita all’insaputa di tutti: molti dei parenti stavano ancora per arrivare, quando gli uomini dell’impresa di onoranze funebri hanno chiuso la bara con la salma ancora in pigiama e l’hanno portata via, seppellendola senza trovare niente di strano nel fatto che non ci fosse nessuno. Quando i familiari hanno capito cosa fosse successo, si sono recati in massa al cimitero per chiedere la riesumazione. Gli addetti del cimitero si sono rifiutati e i toni si sono fatti sempre piu’ accesi finche’ dal Comune e’ arrivato il via libera all’operazione per consentire l’inumazione nel rispetto di tutti i precetti dell’Islam: il lavaggio rituale e l’avvolgimento del corpo in un lenzuolo bianco.

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