Per l’inchiesta sul «caro estinto» all’ospedale di Savona il giudice dell’udienza preliminare Donatella Aschero ha rinviato a giudizio un dipendente dell’obitorio, Marco S., 59 anni, di Loano, accusato di aver fatto da «informatore», negli anni 2003-2004, per numerose aziende di onoranze funebri di Savona, venendo pagato, per ogni funerale «procacciato» dai 2 ai 300 euro. L’uomo, che nel suo ruolo di addetto all’obitorio era incaricato di pubblico servizio, è accusato di corruzione, peculato e rivelazione di segreti d’ufficio: sempre secondo la ricostruzione della Procura non si sarebbe limitato a segnalare alle imprese i possibili «clienti», ma avrebbe pure utilizzato indebitamente il telefono della camera mortuaria per conversazioni private, avrebbe chiesto e ottenuto denaro ai familiari dei defunti per la vestizione degli stessi, avrebbe utilizzato i registri e la documentazione d’ufficio per fornire alle imprese di onoranze funebri i nominativi richiesti.
Fonte: www.savonanews.it
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