Modena: forum sul futuro delle attività funerarie, tra aspetti giuridici, senso etico e prospettive religiose.

Modena, dinanzi ad un pubblico d’eccezione ( il parterre era formato dal gotha dell’imprenditoria funebre modenese) si è tenuto, lunedì scorso, 30 gennaio 2017, presso la Sala Arcelli della C.N.A. Provinciale di Modena, una partecipato forum sulle evoluzioni normative, religiose e etiche proprie del settore funebre e cimiteriale.

Di grande rilievo il tavolo dei relatori: si è infatti, spaziato dal Senatore Stefano Vaccari (primo firmatario dell’Atti Senato n. 1611 – riforma delle attività funerarie -) a Don Alberto Zironi (Vicario Episcopale della Diocesi di Modena/Nonantola), da Milvia Folegani (Direzione Generale Assessorato Sanità Regione Emilia Romagna), per chiudere con il pirotecnico intervento Gianni Gibellini (Presidente EFI – Eccellenza Funeraria Italiana).

il Sen. Vaccari ha aggiornato gli astanti sull’andamento dell’iter di approvazione della nuova legge in materia funeraria che qualche apprensione sta destando per la tempistica piuttosto dilatata e macchinosa, confermando, però, la concreta volontà espressa dal Governo e dal Parlamento per arrivare presto, dopo le opportune correzioni, al varo del testo.
Dopo tutto la Commissione Igiene e Sanità si è prefissata scadenze certe, seppur con qualche dilazione, funzionale alla discussione degli emendamenti presentati. Molto dipenderà dalla durata residua della Legislatura: certo, un improvviso scioglimento anticipato della Camere sovvertirebbe l’ordine dei lavori, con il concreto rischio di vanificare tutta la fase preparatoria di audizioni protrattasi per quasi due anni. Ad avviso del Senatore il tempo della discussione preliminare ed istruttoria volta ad ascoltare le composite voci di questo (dis-)articolato comparto, si è chiuso ed è il momento di “fare sintesi” per addivenire ad una positiva conclusione su cui possano convergere (come anticipato all’ultima edizione di Tanexpo), in una legge quasi bipartsan i contributi decisivi di maggioranza ed opposizione, per fornire alle onoranze funebri regole moderne e certe, in un quadro di ritrovata legalità.

Le profonde parole di Don Zironi hanno riguardato, soprattutto il tema della cremazione e del senso “sociale” e, dunque, comunitario delle esequie; il prelato ha illustrato la posizione ufficiale della Chiesa anche alla luce dell’ultimo istruzione, “Ad resurgendum cum Christo”, recentemente pubblicata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede. Secondo l’autorità ecclesiastica l’evento morte, nella contemporaneità di un mondo secolarizzato, produce inevitabilmente due rischi: il disinteresse (si delega in toto l’impresa funebre al fine di abbandonare al più presto dei morti, quasi che essi fossero un imbarazzante rifiuto, in una malcelata idea di immortalità terrena) e, per converso, l’estrema privatizzazione del fatto luttuoso con intenti, per così dire, possessori, in particolar modo verso le ceneri del defunto, atteggiamento psicologico di negazione, da cui originerebbero fenomeni quali la conservazione a domicilio delle urne, non certo idonei all’elaborazione della perdita e del distacco irreversibile da una persona cara, ormai scomparsa.

Milvia Folegani ha bene esplicato con un’ineccepibile relazione molto tecnica e taglio squisitamente giuridico, le disposizioni regionali sulla polizia mortuaria, con tutti i suoi limiti, quando, ad esempio, sussistano rapporti di extraterritorialità con realtà finitime che si siano, però, dotate di differenti assetti normativi, fornendo utili ragguagli i in merito ai requisiti formativi, gestionali ed operativi richiesti per lo svolgimento puntuale dell’attività funebre (il legislatore emiliano-romagnolo propende per la tipologia dell’impresa strutturata con propri mezzi e personale necroforo) e alle forme contrattuali da utilizzare per l’inquadramento dei lavoratori, dopo le recenti novelle legislative introdotte dal Job Act. Nell’azione dell’impresa funebre, infatti, coesistono elementi giuslavoristici, di diritto sanitario e commerciale.
Ha poi rimarcato come i rischi più comuni cui è soggetto l’addetto alle onoranze funebri (contaminazione biologica, movimentazione dei carichi e burn out, cioè stress emotivo), se non valutati attentamente entro la corniche della disciplina sulla sicurezza, espongano l’imprenditore a sanzioni elevatissime, addirittura di natura penale.

Gianni Gibellini, esuberante come sempre, ha espresso il pieno sostegno di E.F.I. al disegno di legge per un’unica normativa quadro nazionale, così da superare la cronica frammentazione di una polizia mortuaria ormai destrutturata su disomogenei e caotici livelli di governo ed ha ribadito la necessità di vedere posti in essere controlli più rigorosi e più efficaci sulle attività funerarie e cimiteriali in un momento storico in cui vuoi per gli effetti delle spending review vuoi per carenze di organico o risorse da investire i pubblici poteri sembrano in disordinata ritirata dalle loro storiche funzioni di indirizzo, pianificazione e, soprattutto, repressione degli illeciti che, come ci insegnano le frequenti corruttele scoperte dalla Magistratura in questo comparto, spesso assumono profili penali. Il presidente di E.F.I. lamentando un certo deprezzamento delle forniture, in forza delle recenti tendenze, quali la cremazione, scommette molto sui meccanismi di detrazione delle spese funebri previsti dall’Atti Senato n. 1611 per sconfiggere la piaga endemica del sommerso e dell’evasione fiscale o contributiva.

Dopo un avvio di dibattito a volte anche molto duro e teso, ma sempre corretto, con una platea numerosa e particolarmente coinvolta (c’è chi ha ruggito contro la liberalizzazione delle licenze di pubblica sicurezza o di commercio; altri, per converso, hanno positivamente salutato la deregulation, in particolar modo nei rapporti di lavoro) – presente in sala anche il segretario di FederCoFIt, a a rappresentare l’ala del dissenso più netto rispetto ai principi del DdL Vaccari, specie in tema di visione strategica dell’impresa funebre (quale mission in ultima istanza per queste aziende?) EFI e CNA Modena, nella persona dei Presidenti Gianni Gibellini e Roberto Masi, hanno firmato un protocollo di intesa che vedrà nei prossimi anni una intensa collaborazione fra i due Enti nel condurre progetti e iniziative condivisi.
La tavola rotonda è stata preceduta da un seminario sull’efficienza nell’attività funeraria alla luce delle sempre più frequenti richieste di certificazione di qualità ad opera delle Imprese che puntano ad una eccellenza competitiva.

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Carlo Ballotta

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