Una necrofora di 63 anni, che nel 2010 lavorava all’ospedale di Baggiovara, a Modena, è stata condannata alla pena di due anni e dieci mesi per i reati di induzione indebita a dare o promettere utilità e concussione.
L’inchiesta in questione, nella mani del pubblico ministero, aveva portato a svelare che la donna chiedeva denaro per la vestizione dei cadaveri.
Soldi che la donna avrebbe chiesto in più occasioni ai parenti dei defunti.
La 63enne avrebbe anche tentato di ‘indirizzare’ alcuni funerali verso determinate agenzie di onoranze funebri, sempre con l’intento di guadagnarci.
Tra le parti civili del processo di primo grado con il rito ordinario, non a caso, c’era anche una agenzia di onoranze funebri di Modena.
Il tribunale ha condannato l’Ausl a risarcire in sede civile, mentre la 63enne che nel 2010 lavorava a Baggiovara ha ricevuto anche l’interdizione dai pubblici uffici.
Come se fosse una novità a Milano in alcune strutture è la normalità.