È stato un attimo. Quando hanno aperto la cassa, il cadavere era ancora intatto, ma, appena c’è stato il diretto contatto con l’aria, è diventato polvere”.
I frequentatori dei cimiteri possono fare, in perfetta buona fede, questi racconti, a mezzo tra il bello ed il terribile, come direbbe il Leopardi.
Sono proprio fantasie che volano libere, e a volte fanno persino sorridere.
Certe “favole” vengono comprensibilmente in mente solo a chi abbia sporadiche occasioni di assistere, magari a debita distanza di sicurezza, alla riduzione di una salma.
Tra gli operatori cimiteriali abitualmente frequentati non ho mai conosciuto nessuno che abbia assistito davvero a tali fenomeni inquietanti…prossimi al para-normale.
Eppure la gente comune, al bar, ne parla come di una cosa certa…un dogma (empio???).
Quasi tutti, in realtà, mi confidano, in segreto, di averne sentito parlare da altri. Fonti certe, documentabili, non sono mai reperibili.
Mi è capitato di incontrare un testimone diretto: una signora, oggi cinquantenne, che da ragazza aveva chiaramente visto una salma dissolversi, disintegrarsi dopo la dischiusura del feretro.
Era accaduto proprio di fronte ai suoi occhi attoniti ed allibiti, perciò non avrebbe mai accettato di essere contraddetta.
Tanta determinazione mi incuriosì: le formulai qualche domanda innocente, ma mirata, senza mai confutare la sua parola, cercando piuttosto di capire quale illusione avrebbe potuto trarla in inganno.
La scena che, al momento dell’apertura del feretro, le era rimasta impressa, era stata la visione di un corpo apparentemente integro, sul quale i necrofori si erano chinati per cominciare immediatamente ad estrarre le ossa.
Chiesi alla signora se la salma fosse avvolta dai vestiti: rispose di sì, senza realizzare che un abito pesante può dare una falsa impressione di volume, specie a livello della cassa toracica.
Le domandai se avesse visto la salma nell’esatto momento in cui i tessuti si erano volatilizzati. Rispose di no, ma aggiunse che poteva essere successo solo questo miracolo.
Non cercai di farle cambiare opinione, sciorinando qualche rudimento di medicina legale spiccia, appreso in tanti anni di servizio: la gente si offende con facilità.
Le leggende metropolitane sono voci incontrollate e pazzesche che circolano ed acquistano forza, e legittimazione sociale proprio perchè nessuno ne conosce l’esatta origine.
Fino a quando non arrecano danni, è inutile impegnarsi per sfatarle, con la ragione.
A volte, però, è necessario intervenire, anche con fermezza, per contrastare e dissacrare convinzioni profondamente errate.
Tra qualche giorno, sempre su queste pagine ne fornirò un esempio concreto.