Le reazioni agli arresti di Milano nell'operazione Caronte

Esprime “soddisfazione” l’assessore comunale ai Servizi civici, Stefano Pillitteri, in merito all’operazione di polizia che ha smantellato una rete di infermieri e titolari di pompe funebri che agiva negli ospedali per accaparrarsi i funerali dei defunti. “Il Comune è in prima linea su questo fronte per quanto ci compete, ovvero l’atttività informativa verso i familiari contro queste forme odiose di procacciamento dei clienti. Da parte nostra ci sarà la massima collaborazione con gli inquirenti”, afferma l’assessore. Pillitteri ricorda i recenti episodi in città, con agenzie di pompe funebri prese di mira, “che davano la sensazione che qualcosa stesse accadendo”.

”Noi stimiamo che le tangenti date agli infermieri per comunicare alle pompe funebri il decesso del paziente sia tra i 500 e i 1.000 euro a seconda dell’ospedale e delle citta”’. Lo afferma l’associazione di consumatori Codacons, secondo la quale ”i funerali offerti in questo modo costano il 30% in piu’ ” rispetto al normale. Rendendo nota l’operazione ‘Caronte’, la Questura di Milano, oltre alle precise segnalazioni da cui e’ partita l’inchiesta, ha citato il Codacons che ”ha piu’ volte denunciato il fenomeno, asserendo che il business del caro estinto genera un giro d’affari annuo di tre miliardi e mezzo di euro per piu’ di 5mila imprese di pompe funebri”.

Gli arresti di oggi sono ”la punta di un iceberg. La presenza di illeciti tra gli ospedali e le imprese dei servizi funerari, le denunciamo da anni”. E’ quanto afferma Paola Colla, presidente della Sefit (l’associazione Servizi funerari italiani che fa capo a Federutility), a seguito dei 41 arresti scattati a Milano per un presunto giro di corruzione legato al ‘business’ dei funerali. ”Pochi giorni fa, il 13 ottobre – annuncia Colla – abbiamo consegnato a Presidenza del Consiglio, Antitrust, Parlamento, ai Ministeri competenti un Libro Bianco nel quale sono analizzate tutte le situazioni del sistema funerario e cimiteriale italiano”. Il Sefit segnala che nel settore ”sono variamente presenti pratiche illecite nell’acquisizione dei servizi funebri, in particolare nei luoghi, come ospedali, case di cura, case di riposo e simili, dove con maggiore frequenza di registrano decessi, a volte anche fino a partire dai singoli reparti”. Una situazione che si e’ aggravata negli ultimi anni, a seguito dell’aumento esponenziale del numero degli operatori, salito ”dell’86% in un decennio (da 3.500 a 6.500), a fronte di una sostanziale, stabilita’ nella ‘domanda’ di servizi”. Condizione che ”ha accentuato l’asprezza nei rapporti reciproci tra concorrenti, costituendo uno dei motivi di ampliamento delle modalita’ illecite di acquisizione dei servizi”.

Dura condanna per il comportamento dei 23 infermieri arrestati a Milano nell’operazione ‘Caronte’ sul business dei funerali viene espressa dal presidente del collegio degli infermieri Ipasvi di Milano-Lodi Giovanni Muttillo, che garantisce: verificheremo al piu’ presto le responsabilita’ e ci attiveremo per sanzionarli. ”Si tratta di comportamenti che noi condanniamo sotto il profilo morale, professionale e deontologico – dichiara Muttillo riferendosi alle tangenti che gli infermieri avrebbero incassato dalle imprese di pompe funebri -. Il nostro codice deontologico afferma infatti che l’agire professionale non puo’ essere condizionato da pressioni o interessi personali, tanto meno da denaro ricevuto da assistiti o imprese”. ”Per prima cosa – precisa – ci attiveremo in collaborazione con la Procura per conoscere i nomi degli infermieri arrestati, cosi’ da verificare che siano davvero infermieri iscritti al nostro ordine professionale, e non ausiliari o infermieri generici. Se tra di loro ci dovessero essere iscritti al nostro collegio, la nostra magistratura interna si attivera’ per sanzionarli”. E in questo caso, i provvedimenti potrebbero andare ”dalla censura del comportamento scorretto – aggiunge Muttillo – alla sospensione e alla radiazione dall’Ordine”. Infine, l’Ipavsi di Milano-Lodi si ”costituira’ parte civile – conclude – per i danni di immagine arrecati alla professione”.

Silenzio, fino ad ora di Feniof e Federcofit, le maggiori associazioni dell’imprenditoria funebre privata italiana

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17 thoughts on “Le reazioni agli arresti di Milano nell'operazione Caronte

  1. A leggere quanto sopra vine solo la voglia di dire a tutti che “siete degli ipocriti” adesso siete tutti pronti a sparare sentenze a colpevolizzare a destra e a manca, tutti lo avevano detto, tutti lo avevano denuncciato, tutti di tutto!!!
    Si faccia avanti e ci metta la propria faccia consapevole poi di poter essere smentito chi, non ha mai tirato fuori un ghello per pagare o gli infermieri, o qualche responsabile delle ASL nelle verifiche dei cofani, o chi doveva consegnare i documenti,o qualche sacerdote, o qualche suora, o via di seguito cosi’. Non si tratta della cifra pagata che puo’ essere anche poca o tanta ma che comunque è servita solo a corrompere, non ci sono mezze misure uno è colpevole e basta indipendentemente. Tutti questi cori di ” puritani” sono inqualificabili. Alzi la mano e vada in televisione a dire che mai ha offerto qualcosa o omaggiato di un cesto natalizio nessuno con la mera speranza di ottenere dei benefici. Signori anche questa è corruzione e se ci fosse qualcuno a prendere del pirla perchè non l’ha mai fatto, vada pure in televisione a metterci la propria faccia. Attenzione, invece andate bene ad analizzare quanto è successo, quando è successo ed a seguito di quale situazione che si era creata a Milano in questi ultimi mesi, informatevi e poi nel leggere i quotidiani notetere che : si propone la cassa di cartone, si propongono i servizi funebri a 1290,00 euro, si caldeggia un controllo da parte del Comune sui prezzi o sulla gestione dell’attività funebre e cimiteriale. Questo è il problema, volete che si ritorni a questo? Allora, Voi Impresari che Vi state prodigando in affermazioni ipocrite non venite dopo a lamentarVi perchè, correte il rischio di dovere cambiare mestiere per via della concorrenza che Vi verrà fatta!!! Occhiooo

  2. Questi poveri becchini devono essere capiti! Se non pagano, non lavorano. Se non lavorano non mangiano. Se non mangiano non campano: e ingrassano altri becchini. Meglio pagare ….

  3. E’ proprio il segreto di pulcinella, tutti sanno che gli “impresari di pompe funebri” i becchini disonesti tanto per intendersi corrompono gli infermieri per accaparrarsi i morti. Addirittura sanno anche ore prima il potenziale loro cliente e i nomi dei parenti. E… gli avvoltoi senza scrupoli assalgono i parenti ancora con le lacrime agli occhi e cadavere ancora caldo per far firmare i loro costosissimi servizi funebri ai parenti ignari e vulnerabili, sprovveduti in quei momenti tristi, particolari ! E se ne vanno in giro con lussuose auto e hanno pure le ville in Sardegna. W l’operazione Caronte e W la giustizia !!! Beccati i becchini !!!!!

  4. Gioco perverso, quello degli impresari funebri!
    Chi si dà al sesso estremo, qualche volte rischia di rimanerci.
    Meglio rimettersi tutti a fare le cose come madre natura ha insegnato e gli impresari funebri e i marmisti se ne stiano in ufficio e aspettino che un cliente venga a cercarli.

  5. secondo me gli impresari hanno dato troppo potere agli infermieri che in un certo senza hanno iniziato ad avere il coltello dalla parte del manico … un gioco parzialmente sfuggito dalla mani degli impresari…

  6. Adesso salta fuori che gli impresari funebri erano vessati dagli infermieri. Un pò di verità ci sarà, ma non ditemi che non gli stavano bene le cose come andavano.

  7. Non capisco tutta sta meraviglia…è il solito segreto di Pulcinella. Lo sappiamo tutti che i cosiddetti IMPRESARI si comportano così in tutta Italia, non venitemi a raccontare che in Sicilia sono tutti onesti………ma per favore

  8. Certo che hanno avuto un bel coraggio ad appropriarsi del mio nick name per darlo ad una operazione di polizia!.
    Non sono d’accordo.
    Ho una dignità io.
    Ma perché tutto questo chiasso per sti delinquenti che mangiano sui morti?
    In fin dei conti … tengono famiglia sia i portantini (chiamarli infermieri è troppo, se ne hanno a male i veri infermieri), sia gli impresari funebri, che belli belli svolazzano su mercedes (carrozzate da giorno e non da ultimo viaggio).
    Che volete che sia se fregano quegli sf…ti dei parenti del morto.

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