Il 14 marzo 2011, il Tribunale di Reggio Emilia ha condannato in prima istanza, nel processo per corruzione con rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della pena): i tre necrofori dell’obitorio dell’ospedale di Reggio Emilia Santa Maria Nuova e otto titolari di onoranze funebri. Dieci condanne, una sola assoluzione di un imprenditore. La condanna era stata accompagnata dal risarcimento, per tutti in solido, di 50mila euro all’ospedale e dall’interdizione dai pubblici uffici. La sentenza non è definitiva. A seguito della condanna di primo grado, i 3 necrofori sono stati spostati ad altro incarico dalal Direzione del nosocomio. Di seguito maggiori dettagli:
La condanna più pesante è per Sauro Costi, 50 anni:tre anni e quattro mesi in quanto ritenuto l’organizzatore. Per lui la pena non è sospesa.Per tutti gli altri pene sotto i 3 anni e quindi c’è la condizionale. Condanna anche per gli altri due necrofori: due anni a Giuseppe Garante, 27 anni; un anno, cinque mesi e dieci giorni a Lorenzo Picchi, 38 anni. Picchi è il necroforo che, da quando i carabinieri sono piombati in casa sua per la perquisizione, ha collaborato.
Quanto agli impresari di pompe funebri, Luca Tedeschi, 45 anni, e Paola Conti, 41 anni, residenti a Cadelbosco Sopra, sono stati condannati a due anni: sono gli amministratori dell’agenzia funebre Tedeschi. Due anni anche ad Aniello Trevisan, 63 anni, abitante in città, amministratore della Cavazzoni. Due anni a Federico e Antonio Oliverio, 28 e 38 anni, residenti a Guastalla, della Fratelli Oliverio; un anno a Gianni Panizzi, 48 anni, residente a Boretto, della Cantoni. Sei mesi a Mirco Bola, 49 anni, abitante a Traversetolo (non gli è stata contestata la corruzione) per il suo coinvolgimento nell’associazione, e assoluzione per non aver commesso il fatto per Dante Bola, 39 anni, abitante a Felino di Parma, titolare della ditta Bola da cui era partita la denuncia