Questa la notizia dura e cruda, battuta dalle agenzie stamane:
Undici ordini di custodia cautelare sono stati eseguiti all’alba di oggi nel corso di una vasta operazione di Polizia Giudiziaria della Polizia di Stato di Latina.
Venticinque gli indagati in stato di liberta’ per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di attentati incendiari per monopolizzare il mercato imprenditoriale del settore delle pompe funebri a Terracina (Lt).
Oltre 20 le autovetture e i mezzi commerciali distrutti con ordigni incendiari tra il 2004 ed il 2007. Gli attentati erano finalizzati a intimorire il concorrente che, in alcuni casi, e’ stato costretto a chiudere l’attivita’ imprenditoriale.
Accertati anche numerosi casi di spaccio di sostanze stupefacenti, ricettazione e truffa.
Numerose le perquisizioni domiciliari in corso eseguite, otre che nella provincia di Latina, anche a Napoli e a Roma.
Oltre 150 gli agenti della Polizia di Stato impegnati, con l’ausilio di unita’ cinofile ed elicotteri.
Arriva dopo una analoga operazione a Bari di una decina di giorni fa. Periodicamente, ogni due mesi o anche meno negli ultimi tempi, registriamo che in diverse zone d’Italia avvengono indagini ed arresti per fatti collegati all’imprenditoria funebre. All’onore delle cronache arrivano, con frequenza impressionante, attentati incendiari a danno di persone che svolgono attività funebre o che a questa sono collegabile (infemieri, dottori, operatori cimiteriali). Una domanda sorge spontanea: il numero di episodi che balza agli onori della cronaca è segno di un maggiore impegno delle forze dell’ordine o è la registrazione statistica di quel che avviene, senza alcuna spinta sull’acceleratore delle indagini? Nel primo caso si può vedere la situazione con la logica del bicchiere mezzo pieno; nel secondo del bicchiere mezzo vuoto, e allora son dolori!. Registriamo, da mesi, l’assenza di comunicati stampa di condanna delle associazioni di categoria del settore funerario, quasi che si fossero rassegnate alla situazione e manifestassero col loro silenzio la incapacità di reagire a tanto tormento. Si, un vero e proprio tormento per le persone oneste e laboriose, per gli imprenditori funebri che non accettano queste regole del gioco e che vedono ogni giorno di più messi in pericolo gli sforzi di una vita di sacrifici. Si può tacere ancora per molto?