L'assurdo caso di un'impresa funebre dentro un ospedale veneto a causa di un project financing ospedaliero

Veniamo a conoscenza e pubblichiamoil seguente comunicato del COBAS Sanità di Venezia, riguardante un’attività di onoranze funebri pseudolegalizzata, all’interno di un ospedale veneto, grazie ad un project financing che lo prevedeva e che già in passato ha sollevato parecchie critiche:

Cobas Sanità rileva con favore l’intervento dell’Assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, finalizzato finalmente alla revoca della concessione all’impresa di Onoranze Funebri, all’interno dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre. 

Con la scusa del meccanismo del project financing, infatti, il mercato del “caro estinto” sembrava proprio esser rientrato dalla finestra, nonostante sentenze del Tar e del Consiglio di Stato avessero dichiarata ILLECITA, la possibilità di favorire il lavoro delle imprese funebri, da parte di Ulss, ospedali, Comuni. 

“…I negozi non vengono più visti come fonte di reddito fine a se stessi, ma come un servizio ulteriore che migliora la qualità dell’offerta ospedaliera” aveva dichiarato Piergiorgio Baita, vicepresidente della Veneta sanitaria finanza di progetto, poco dopo l’attivazione del nuovo Ospedale di Mestre. 

Servizio, non business?? 
INFATTI: Alla pasticceria Santi si possono ordinare orzo, ginseng e cioccolata calda, ma non un caffè. La tazzina resta esclusiva dell’altro bar H Group, sempre nella hall. 
E molti clienti sono ancora costretti a fare mezza colazione da una parte, mezza dall’altra. 

Gli interessi privati stanno di fatto devastando la sanità pubblica: tutto è divenuto un affare che con il sistema degli appalti e subappalti sta determinando costi non più controllabili. 

COBAS Sanità chiede chiarimenti riguardo a quel 5% dell’impresa funebre dell’Ospedale dell’Angelo che risulta appartenere all’Ocral dell’Asl 12 Veneziana. 

Gli Organismi per attività culturali, ricreative e assistenziali, promossi all’interno delle aziende, sono infatti previsti dall’art.11 della legge 300/1970 – "Statuto dei Lavoratori", e sono gestiti a maggioranza dai “rappresentanti dei lavoratori”. 
Che cosa c’entrano questi affari poco chiari, con gli interessi dei lavoratori e con le loro rappresentanze??? 

Il sindacato DEVE TORNARE a VIVERE soltanto dei soldi dei suoi iscritti e non di enti bilaterali o altre forme di finanziamento! 
SE IL SINDACATO NON VIVE SOLO DELLE QUOTE dei LAVORATORI, SARA’ UN SINDACATO SEMPRE Più RICATTABILE ed IN MANO ALLE CONTROPARTI.

COBAS Sanità Venezia

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