Ultimamente l’intelligenza artificiale è entrata al centro di molti dibattiti per le sue utilizzazioni ed implicazioni.
Sulle diverse piattaforme social sono sempre più frequenti i chatbot, software progettati per simulare una conversazione con un essere umano.
Ed ora si è pensato di utilizzare questi chatbot anche nel comparto funebre, creando una sorta di possibile risurrezione artificiale.
Nello specifico vengono utilizzati foto, video o registrazioni vocali dei defunti per creare una sorta di avatar da utilizzare durante il funerale. Poi app dedicate consentono di chattare con i parenti defunti e di trovare conforto nell’interazione con persone care, la cui esistenza biologica è giunta al termine.
Futuri plug-in potrebbero addirittura essere in grado di comprendere i valori e le idee dell’intera vita di una persona attraverso i post pubblicati sui social media, le mail e altri ambienti digitali.
Lo scopo ultimo sarà di essere in grado di avere una conversazione bidirezionale con una versione digitale dei parenti defunti in modo interattivo e questo, secondo alcuni, potrebbe candidarsi a diventare una parte naturale del processo di lutto.
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