La Medicina legale d'Imperia indagata: possibili certificati di morte senza verifica del cadavere

Il dipartimento di Medicina legale dell’Asl 1 di Imperia è finito sotto inchiesta per reati che vanno dal falso al peculato, alla corruzione.
Venerdì della passata settimana i militari della guardia di Finanza hanno dato esecuzione a 30 decreti di perquisizione.
Cinque i medici indagati sui sette del reparto, tra cui il dirigente responsabile.
Trenta i nomi iscritti nel registro degli indagati: oltre ai medici, figurano anche operatori sanitari della stessa struttura, responsabili di agenzie di pompe funebri e di pratiche auto.
Le ipotesi di reato sono:
– peculato, per avere utilizzato autovetture dell’Asl per finalità di carattere privato anche nei giorni di riposo e di ferie e conseguente utilizzo della tessera per rifornimenti di carburante e di Telepass sempre a carico dell’Asl;
– truffa ai danni dello Stato, per aver indotto in errore l’Asl mediante false certificazioni con le quali si attesta lo svolgimento di attività di servizio in orari non corrispondenti al reale;
– falso ideologico, per aver emesso certificati di morte che attestano l’esame della salma quando al momento del rilascio del certificato il medico legale si trovava in altro luogo (per questo reato sono scattate le perquisizioni nei confronti di 19 agenzie di pompe funebri e di 2 agenzie di pratiche auto, per appurare i rapporti tra tali agenzie e i medici appartenenti al servizio di medicina legale).
Le ipotesi di reato su cui si sta indagando sulla base delle direttive della Procura riguardano anche fattispecie di corruzione.

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