La dinamica delle imprese di pompe funebri in Italia

La Camera di Commercio di Milano ha diffuso nella ricorrenza della Commemorazione dei defunti l’annuale studio che effettua sulla diffusione delle imprese funebri iscritte in Italia nei registri della Camera di Commercio. Di seguito il comunicato stampa che ne riporta i dati essenziali per l’intera Italia e poi l’analisi per la Lombardia:

Italia

Milano, 31 ottobre 2008.
Il ricordo dei propri cari scomparsi sta a cuore agli italiani.
Le imprese funebri in Italia sono cresciute infatti del 30,7% negli ultimi otto anni e dell’ 1,4% dal 2007. Complessivamente sono 5.474 le imprese funebri attive nella penisola nel 2008: 1.536 operano nel commercio di articoli funerari e cimiteriali e 3.938 nelle pompe funebri e attività connesse.
In particolare, la regione più attiva nel settore è la Lombardia con una concentrazione di imprese funebri del 12% sul totale nazionale (656 in totale, di cui 144 nel commercio di articoli funerari, 512 di pompe funebri e attività connesse) e una crescita in otto anni del 6,8%. Seguono la Sicilia con il 10,4% sul totale italiano di imprese funebri (571 attività) e un incremento del 52,3% dal 2000, la Campania con il 9,5% del totale in Italia e un incremento dal 2000 del 51,2% (520 imprese), il Lazio (9,2% del totale, 502 imprese, +49,4% dal 2000) ed il Piemonte (9% del totale, 494 imprese, +18,8% dal 2000). Un gradino più in basso il Veneto con il 7,2% del mercato nazionale di imprese funebri (392) e la Puglia con il 7,1% del totale italiano (391). Ma è il Trentino la regione che in otto anni cresce di più (+87,1%).
Le regioni con la maggior densità di imprese funebri per numero di abitanti si trovano al Sud: sono il Molise con quasi 20 imprese attive ogni 100.000 residenti, la Calabria (18,03), e l’Abruzzo (17,45) e con valori di molto superiori alla densità media nazionale che è pari a 9,18.
Tra le province italiane quella di Roma è prima nel settore delle imprese funebri con una quota del 5,2% sul totale nazionale. Seguono le province di Milano con il 4,3%, Torino con il 4,1%, Napoli con il 3,7%, Reggio Calabria con il 2,5% e Bari e Salerno con il 2,4% ciascuna. Il maggior incremento di imprese attive nel settore dal 2000 al 2008 si registra invece ad Isernia con +166,7% (da 6 a 16 attività), seguita da Enna con +136,4% (da 11 a 26), Arezzo (+128,6%, da 14 a 32), Crotone (+118,2%, da 11 a 24),e Bolzano (+114,3, da 14 a 30). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro imprese al II trimestre 2008, 2007 e 2000 e su dati Istat al 31 dicembre 2007.
L’andamento quest’anno secondo i fioristi milanesi.
Presso i chioschi che operano nelle immediate vicinanze dei cimiteri milanesi – lo rileva l’Associazione dei giardinieri, floricoltori, fiorai e pulitori dei cimiteri di Milano aderente all’Unione del Commercio – il fiore più acquistato resta il crisantemo che costa da 1,50 a 2,50 euro. Il prezzo di un mazzo di crisantemi (5 rami) varia da 3,50 a 4,50 euro. Richieste anche le rose (prezzi da 1,50 a 3 euro) ed altri tipi di fiori come lillium, gerbere e garofani. L’Associazione rileva che quest’anno i fiori sono di una buona qualità media e che non vi sono stati aumenti di prezzo.

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Lombardia

Le imprese funebri in Lombardia sono cresciute del 6,8% negli ultimi otto anni.
Complessivamente sono 656 le imprese funebri attive in Lombardia nel 2008, il 12 % del totale nazionale: 144 operano nel commercio di articoli funerari e cimiteriali e 512 nelle pompe funebri e attività connesse. In particolare la provincia più attiva nel settore è Milano con una concentrazione del 36% di imprese funebri sul totale regionale (236 in totale, di cui 38 nel commercio di articoli funerari e 198 di pompe funebri e attività connesse) e una crescita in otto anni del 4,9%. Seguono Brescia con il 16,9% del totale lombardo di imprese funebri (111 attività) e un incremento del 30,6% dal 2000, il più alto in Lombardia, Bergamo con il 9% del totale in Lombardia (59 imprese funebri) e una variazione del +20,4% dal 2000. Un gradino più in basso Varese, con una quota pari all’8,7% del totale regionale di imprese funebri nel 2008 (57 imprese) e Pavia con il 6,7% (44 imprese).
Le province con la maggior densità di imprese funebri per numero di abitanti sono Sondrio con circa 1,3 imprese attive ogni 10.000 residenti, Mantova e Brescia (con poco meno di 1 impresa) e Pavia (0,83): queste province superano la media regionale che è pari allo 0,68 e sono seguite da Varese (0,66) e Lodi (0,64); Milano si attesta invece in ottava posizione tra le province lombarde (0,60). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro imprese al II trimestre 2008, 2007 e 2000 e su dati Istat al 31 dicembre 2007.
L’andamento quest’anno secondo i fioristi milanesi.
Presso i chioschi che operano nelle immediate vicinanze dei cimiteri milanesi – lo rileva l’Associazione dei giardinieri, floricoltori, fiorai e pulitori dei cimiteri di Milano aderente all’Unione del Commercio – il fiore più acquistato resta il crisantemo che costa da 1,50 a 2,50 euro. Il prezzo di un mazzo di crisantemi (5 rami) varia da 3,50 a 4,50 euro. Richieste anche le rose (prezzi da 1,50 a 3 euro) ed altri tipi di fiori come lillium, gerbere e garofani. L’Associazione rileva che quest’anno i fiori sono di una buona qualità media e che non vi sono stati aumenti di prezzo.

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Fonte: Camera di Commercio di Milano

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