La difesa dell'orticello

Riportiamo un estratto dell’articolo di Paolo Fusco, dal titolo “Informazioni sui funerali: è polemica all’Angelo“, Tratto da Gente Veneta , no.32 del 2008. Tratta di una esperienza di un CRAL ospedaliero, che cerca di fare gli interessi dei propri associati, per strappare le migliori condizioni di mercato e fornire servizi ai propri associati (ma solo a questi?). Di fronte all’assenza di competenze che una normale famiglia ha quando deve rivolgersi alle pompe funebri per trattare un funerale, nasce questa idea, che cerca di accumulare l’esperienza nel Cral. Ovvio che non siano d’accordo le imprese funebri.

Nella prima quindicina di settembre, aprirà nella hall del nuovo ospedale dell’Angelo a Mestre, accanto a parrucchiere, agenzia di viaggi, bar e banca, uno sportello gestito dall’Ocral, il cral dell’ospedale. Avrà il compito di offrire informazioni e servizi agli utenti dell’Angelo. I parenti di un ricoverato cercano un alloggio per restare alcuni giorni in città? Glielo procurano loro. Hanno bisogno di un’auto per i trasferimenti? Eccola prenotata. Devono organizzare i funerali di un congiunto? Ecco chi può rispondere alle loro esigenze, per di più a prezzi calmierati. Com’è nella tradizione di un’associazione che si cura del tempo libero dei dipendenti dell’ospedale, garantendo anche una serie di convenzioni (con negozi, agenzie turistiche, società sportive) ai propri soci, ben 1400.

L’idea era stata del direttore generale dell’Ulss, Antonio Padoan. «Ha presente il gabbiotto dell’Associazione veneziana Albergatori all’inizio del Ponte della Libertà? E’ un punto di riferimento per tutti gli alberghi veneziani. Questa era l’idea: offrire un punto di riferimento alle famiglie, che di fronte a un decesso si trovano spesso in confusione; e mettere fine alla gara tra imprese di onoranze funebri per chi arriva prima. Mi sembra un segno di civiltà istituire uno sportello in cui tutti possano competere alla pari».

Questa l’idea iniziale, affidata all’Ocral perché la realizzi. L’Ocral invita per lettera gli operatori a una prima, quindi a una seconda riunione. Ma qualcosa va storto: gli impresari delle 16 onoranze funebri cittadine tentennano, hanno bisogno di vedere carte, riflettere. Ma l’Ocral ha fretta e alla fine stipula una convenzione con l’unica impresa che era disponibile, pare, fin dall’inizio: “Al Molino” di Paolo Lucarda, di Oriago. Sarà lui a contribuire per sede e dipendenti del Centro Servizi dell’Ocral. E l’Ocral, naturalmente, se qualche famiglia chiederà consiglio per un funerale, indirizzerà a lui.
Le imprese di onoranze funebri cittadine digrignano i denti. Dalla loro, spiegano, hanno le sentenze dei tribunali; e sono pronte a far causa non appena qualcuno compie un passo falso. «Se la loro scelta è stata quella di non partecipare, non possono lamentarsi», taglia corto Padoan. «Non ci siamo spiegati bene o non ci siamo capiti. Oppure non c’era la volontà da parte loro», commenta Daniele Vanin, tesoriere dell’Ocral (il presidente in questi giorni è in vacanza). «E’ chiaro che resta l’assoluta libertà per tutti di scegliere l’impresa che si vuole e di decidere senza alcun vincolo. Ognuno continuerà a fare il proprio lavoro», risponde. Nessuna esclusiva, dunque, per “Al Molino”; che però godrà della vicinanza a un “mercato” di un migliaio di defunti all’anno. Un consiglio non si nega a nessuno. Ma neanche la possibilità di rivolgersi all’impresa preferita.

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