La camera mortuaria dell’ospedale dell’Aquila

Pubblichiamo un post, tratto dal sito www.ilcapoluogo.com. Tratta della situazione indecente in cui versa la camera mortuari aprovvisoria dell’Ospedale civile dell’Aquila. La lettera è del 15.9.2009.

 

Vi scrivo perché voglio segnalarVi una situazione ed una condizione veramente scandalosa, incivile, irrispettosa sia per i vivi che per i morti.

Ho, ahimè, avuto un gravissimo lutto in famiglia, certa conseguenza del maledetto sisma che specie negli anziani ha mietuto vittime a causa delle conseguenze fisiche e psicologiche post-sisma.

Oltre alla disgrazia del sisma e il dover perdere tutto, stiamo pagando a rate, e con ulteriore dolore, una continua sofferenza dettata dalla precarietà e dalla estrema disorganizzazione.

Non sto qui a criticare i piani di emergenza, né della sistemazione degli sfollati, né della viabilità, nè dei mille problemi che dobbiamo ogni giorno affrontare per sopravvivere nella città ferita che amiamo; ma urlo con rabbia e tutto il fiato in gola, l’ignobile trattamento destinato ai defunti.

Voglio portare a conoscenza di tutti quale sia la sistemazione della Camera Mortuaria dell’Ospedale Civile (civile?) San Salvatore dell’Aquila.

La Camera Mortuaria, non è altro che una tenda blu del Ministero degli Interni , di dimensione 4 per 4 metri, arredata con un ultra economico condizionatore , due panche modello sagra paesana, e tre supporti per bare.

Tutto ciò posizionato nel lato posteriore dell’ospedale nel bel mezzo di un cantiere tra betoniere, ferri arrugginiti, cumuli di macerie, sabbia da cantiere, ovviamente esposto al caldo e alla pioggia.

I familiari dei defunti possono comodamente sedersi su un rudere di cemento e su due sedie sganganate, nient’altro fuori la tenda.

I nostri cari defunti fanno in questa tenda , un’orribile “turn over”; prelevati dalle celle frigorifere, vengono posizionati dalle imprese funebri (che hanno problemi anche a manovrare i lunghi carri funebri), su improbabili supporti senza fiori , senza ceri, senza neanche una croce, senza alcun rispetto né per i defunti né per i loro parenti che, stipati in decine in questo angusto spazio, tentano di star vicino all’estinto, di pregare, in quella breve ora che viene “concessa” prima della chiusura definitiva della bara, che ovviamente viene effettuata bellamente davanti a tutti, sempre lì dentro.

Non sto qui a descrivere, il caldo, la puzza, la difficoltà di.. piangere, e non sto qui nemmeno a descrivere lo sconforto di tutti, dei bambini, o per esempio dei miei parenti venuti dal nord che non credevano ai loro occhi, pensando di trovarsi in Senegal o chissà dove!

Capoluogo di Regione? Capoluogo di cosa?

Non siamo neanche in grado di rispettare i morti…ed un popolo che non fa questo, è un popolo di barbari.

Come barbari sono i nostri amministratori!

Qualcuno avrà deciso ciò? Qualcuno sa? Qualcuno non interviene a poter migliorare?

Vergogna, solo vergogna!

Facciamo superstrade, e finti aeroporti, e poi teniamo i nostri cari, prima del lungo viaggio, abbandonati in una squallida tenda blu…

Non meritavano questo, non meritiamo questo….

Non ci resta che piangere…..

Strinella Fabrizio

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