Ironia sugli effetti della crisi su una impresa funebre

Lo spettacolo teatrale L’agenzia della felicità, di Geppi Di Stasio, è andato in scena al Teatro delle Muse, in via Forlì, 43 a Roma, a cura della compagnia del Teatro delle Muse
L’agenzia della felicità racconta una situazione che qualche anno fa sarebbe apparsa paradossale, mentre oggi, tutto sommato, non è così improbabile. I tre soci di un’agenzia di pompe funebri, l’Agenzia della Felicità, dopo un anno e mezzo di inattività devono fronteggiare pesanti pressioni economiche: lo scoperto della banca incalza e la cartella esattoriale bussa alla loro porta. Svariate migliaia di euro da sborsare e la cassa suona a vuoto. Che fare? La dignità e la morale cedono schiacciate dall’istinto di sopravvivenza. La soluzione ai problemi è una tipologia antichissima di commercio, un baratto, diciamo, con beni in natura: la prostituzione. I soci seducono o cedono alle lusinghe dei loro creditori senza coinvolgimenti emotivi, ma per un lucido e ponderato calcolo. L’argomento delicato poteva facilmente scadere nella banalità e nello squallore, se il tocco dell’autore e degli interpreti non avesse sdrammatizzato con ironia. La commedia brillante si sostanzia di vivaci battibecchi, di situazioni improbabili e di battute che muovono spesso al riso.

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