Gli agenti della polizia municipale di Scafati (Salerno) hanno notificato i provvedimenti, emessi dalla Prefettura, nei confronti delle imprese funebri “L’Eternità” di Scafati, ritenuta riconducibile a Franchino Matrone alias “a’ belva”, vertice dell’omonimo clan camorristico di Scafati con base nella frazione San Pietro, e della “Cesarano Servizi Funebri” di Castellammare, quest’ultima nell’orbita della cosca dei D’Alessandro.
Il tutto scaturisce dalle indagini della Dia di Salerno tra il 2014 e il 2017, nell’ambito dell’operazione “Sarastra” e grazie anche all’attività della commissione d’indagine nominata dal Prefetto di Salerno, che ha portato allo scioglimento del Consiglio comunale per camorra.
L’attività d’intelligence ha portato alla luce i rapporti tra l’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Pasquale Aliberti e alcune delle imprese del settore funebre attive in città.
Gli inquirenti hanno permesso di scoprire del mancato versamento, da parte dei relativi amministratori delle imprese in argomento, dei tributi dovuti al Comune di Scafati attraverso la Gessate, società esterna incaricata dall’Ente del servizio di affidamento in concessione della gestione, riscossione ed accertamento dei tributi comunali, con particolare riferimento all’affissione dei servizi di pubblicità legati ai manifesti funebri da affiggere sul territorio comunale.