Riportiamo un estratto dell’analisi pubblicata dall’INAIL, sulla base dei dati delle denunce di infortunio lavorativo al 30 settembre 2020.
Dalle tabelle allegate al testo emerge che l’icidenza del COVID-19 tra i lavoratori dei vari comparti ha inciso anche nel settore “ALTRE ATTIVITA’ DI SERVIZI (pompe funebri, lavanderia, riparazione di computer e di beni alla persona, …” 1,5% del totale)
Dopo il rallentamento post lockdown, il mese di settembre evidenzia una ripresa dei contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all’Inail.
A rilevarlo è il nono report nazionale elaborato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, pubblicato oggi insieme alla versione aggiornata delle schede di approfondimento sulle infezioni di origine professionale registrate nelle 19 regioni italiane e nelle due province autonome di Trento e Bolzano.
Alla data del 30 settembre, i casi segnalati all’Inail sono 54.128, pari a circa il 15% del complesso delle denunce pervenute dall’inizio dell’anno, con un’incidenza del 17,2% rispetto al totale dei contagi nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) alla stessa data e concentrati soprattutto nei mesi di marzo (51,2%) e aprile (33,8%). Rispetto al monitoraggio precedente, effettuato al 31 agosto, le denunce in più sono 1.919, di cui 1.127 relative a infezioni avvenute in settembre e le altre 792 nei mesi precedenti, per effetto del consolidamento dei dati.
… omissis ..
Il settore più colpito è quello della sanità e assistenza sociale. Rispetto alle attività produttive coinvolte dalla pandemia, il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – con il 70,3% delle denunce e il 21,3% dei decessi codificati precede l’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e amministratori regionali, provinciali e comunali), in cui ricadono l’8,9% delle infezioni denunciate e il 10,7% dei casi mortali.
Gli altri settori più colpiti sono i servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il manifatturiero (tra cui gli addetti alla lavorazione di prodotti chimici e farmaceutici, stampa, industria alimentare) e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione.