“Per le imprese di onoranze funebri della provincia di Bergamo è arrivato il momento di fermarsi e tutelare così la vita e la salute dei cittadini”, ha annunciato Antonio Ricciardi, presidente della categoria onoranze funebri della Lia (Liberi imprenditori associati), di Bergamo, la città più colpita dall’epidemia di corona virus.
“Nonostante gli appelli (inascoltati) dei giorni scorsi – spiega ancora Ricciardi – l’assenza di un monitoraggio sanitario sugli operatori da parte delle autorità, e la difficoltà nell’approvvigionamento di dispositivi di protezione, continuano ad esporre la collettività, soprattutto anziani, malati e disabili, ad un enorme rischio di contagio”. Infatti, prosegue, “nelle condizioni attuali, chi entra ed esce quotidianamente dalle strutture sanitarie e dalle abitazioni dei parenti dei defunti, diventa infatti non solo una facile preda, ma anche un veicolo perfetto per la diffusione del virus Covid-19″.
Dal 30 marzo si interromperanno le attività: “L’assenza di un monitoraggio sanitario sugli operatori e la mancanza di dispositivi di protezione, continuano ad esporre la collettività – soprattutto anziani, malati e disabili – ad un enorme rischio di contagio”
Gli risponde il Comune di Bergamo dicendo che è al fianco delle società di onoranze funebri. “Le società di pompe funebri non sono sole”, scrive il comune in una nota dopo che la Lia, l’associazione che riunisce le imprese locali del settore, ha lanciato l’allarme per via delle sempre crescenti difficoltà del momento. “Il Comune di Bergamo riconosce lo straordinario lavoro che gli operatori stanno svolgendo: in queste settimane di crisi siamo stati un interlocutore prezioso per Lia e siamo intervenuti più volte a loro sostegno, per risolvere problemi anche fuori dalla nostra competenza territoriale. In questi giorni difficili continueremo a essere al loro fianco”, spiega l’assessore di Bergamo ai Servizi Cimiteriali, Giacomo Angeloni.
Da lunedì, dice, 600 mascherine saranno messe a disposizioni del personale delle pompe funebri. “Vorrei approfittare per sollecitare Ats e Regione Lombardia affinché vengano forniti dispositivi di protezione adeguati e garantiti tamponi agli operatori del settore.”
In situazioni normali, spiega ancora l’assessore, “non ci sono mai stati problemi, ma con questi volumi di lavoro e di attività si sono verificati seri problemi di liquidità a cui stiamo cercando di dare risposta concreta. Ci appelliamo perché lunedì non vengano interrotti questi servizi, fondamentali in questo periodo”, conclude Angeloni.