Il Lupo perde il pelo, ma non il vizio

Veniamo a conoscenza e volentieri pubblichiamo il seguente intervento di Jorio Ronca, tratto da www.funeralia.net:

IL LUPO PERDE IL PELO MA NON IL VIZIO

Notiamo con tanto dispiacere che le problematiche del nostro settore continuano ad essere pressoché invariate. Osserviamo in continuazione Imprese che utilizzano metodi non consoni a Regolamenti o Leggi per avere vantaggi competitivi facendo concorrenza sleale ed appena hanno il sentore di subire controlli adeguarsi alle norme per non incappare a multe. Il loro adeguamento però svanisce subito dopo aver superato il pericolo del controllo. Queste Imprese spesso si espongono anche negli incontri tra Federazioni predicando il buon operato e lamentandosi della mancata attuazione di Regolamenti ed additando i Centri Servizi come la rovina del mercato. La loro accusa riguarda il fatto che i Centri Servizi permettono alle piccole Agenzie di applicare prezzi minori servendogli con pacchetti “tutto incluso” a prezzi inferiori da quelli che loro, Imprese per bene, acquistano. Questo è solo un mito che creato da chi necessita di un nemico da incolpare e fare fronte comune nelle varie discussioni pubbliche e lo possiamo dimostrare. Basti pensare che i centri servizi hanno prezzi d’acquisto dei materiali spesso anche superiori di quelli delle imprese per via delle quantità acquistate che sono minori di quelle acquistate dalle grosse imprese. Per quel che riguarda invece i vari servizi offerti come l’incassamento, la vestizione della salma etc i prezzi possono effettivamente essere minori del 30% circa ma questa percentuale che riguarda solo una delle fasi del lavoro non può chiaramente giustificare un prezzo finale eccessivamente basso come quelli che spesso incontriamo.

Le Agenzie praticano prezzi più bassi perché devono spesso entrare nel mercato e cercano di far leva sulla scelta economica dei dolenti; per molte di loro è l’unico vantaggio competitivo che hanno nei confronti di Imprese già affermate. Questi prezzi, spesso più bassi, possono essere praticati anche per via della loro struttura, spesso più snella, per minori investimenti in pubblicità o “vetrine”, minori investimenti in mezzi funebri. Pensare che queste Agenzie debbano “per legge” avere gli stessi costi di Imprese blasonate crediamo che sia un’utopia e contro ogni regola di libero mercato.

Dall’altro canto, alcune delle “Imprese virtuose”, a loro volta attuano politiche concorrenziali poco ortodosse, come abbiamo già sottolineato, “prestandosi” il personale con altre Imprese, si inventano Cooperative e Consorzi totalmente fuorilegge con l’unico pensiero che, anche se e quando prenderanno una multa, non sarà mai alta come i guadagni che sono riusciti a realizzare dai loro comportamenti illeciti. La prova di questo viene dimostrata anche dal fatto che nel intero settore si calcola che dovrebbero essere occupati circa 25.000 persone, ma facendo la divisione con le circa 7000 partite IVA del settore non abbiamo la media nemmeno di 3 necrofori calcolando anche tutti i collaboratori familiari (mamma, zio, nonna che spesso figurano come dipendenti delle imprese ma difficilmente possiamo credere che effettivamente siano necrofori). Inoltre, alcune, non tante Imprese hanno anche 50 dipendenti cosa che fa diminuire ulteriormente la media. Quindi per l’espletamento del servizio si rincorre ai vituperati Centri Servizi così odiati dando a loro il compito di portare avanti l’operatività dell’Impresa e spesso, solo grazie a loro ed alla qualità che loro offrono che l’Impresa porta avanti l’immagine di virtuosismo e professionalità.

In questi momenti di difficoltà di reperimento del personale poi, i Centri servizi danno una risposta alle esigenze del settore, un settore dove i giovani difficilmente vogliono entrare e proseguire per via della natura e dell’imprevedibilità degli interventi, ragione poi per la quale si rincorre anche a forme contrattuali di flessibilità. Al contrario di quello che qualche pavone dall’Emilia Romagna afferma, conti alla mano, una forma di lavoro flessibile garantisce uno stipendio da lavoratore part time come quelli che spesso incontriamo alle varie imprese che, a volte, non sono proprio genuini.

Queste situazioni sono quelle che spesso si riscontrano in tutto il Paese ed assistiamo ad un teatrino di accuse tra Imprese per scorrettezze, per poca serietà, per evasione fiscale; richieste di invio di controlli agli Organi preposti. “Imprese virtuose” che non assumono il personale necessario per il loro carico di lavoro e chiedono ai Centri Servizi l’intervento solo nei casi quando si hanno 5 piani da fare o salme pesanti sempre con 4 necrofori solo nonostante il peso superi anche i 180 chili, infischiandosi anche delle Leggi sulla sicurezza e lamentando poi se l’alzata non è stata perfetta o si sono toccati leggermente gli spigoli nelle solite scale strette.

Un cambiamento che vediamo possibile è che i Centri Servizi, stremati dalla guerra fatta dalle Imprese per ulteriori abbassamenti dei prezzi, per riuscire a mantenere le loro strutture: il personale esistente, i carri funebri, furgoni attrezzati e vetture di servizio decidano di fare il grande passo e diventare a loro volta Imprese.

Bene e chiudo, il mercato sta subendo delle grosse trasformazioni, nel giro di pochissimi anni il mercato verrà stravolto a favore di grosse concentrazioni che con le loro strutture, le Case funerarie, le Chiese interne dove i Parroci saranno costretti a dire messe in quanto si sono già ridotti del 50% ed il tempo per i funerali si ristringe sempre di più. I cortei sono sempre più rari quindi cade anche a necessità di avere carri funebri costosi da esibire. Inoltre, se cambierà la Legge, queste grosse Imprese avranno anche la possibilità di gestire i forni crematori e tenere la sepoltura delle ceneri in appositi cinerari all’interno della Casa Funeraria. In tale maniera facendo bene i conti tra mortalità, cremazione, tumulazioni, per gestire 600.000 decessi annui basteranno 200 Imprese strutturate collegate anche socialmente o legate da vincoli per regolare il mercato, l’estero insegna! Considerando che, soprattutto nel nord Italia, le Case Funerarie sono già veramente tantissime e lavorano nella migliore delle ipotesi per circa il 50% della loro capacità possiamo facilmente capire che ci si prospetta uno scenario allarmante che si riscontra già all’estero. Esempio è l’Inghilterra dove l’anno scorso hanno chiuso 100 Case Funerarie perché non riuscivano a coprire i costi di gestione, difficile poi immaginare che un investimento del genere possa essere riconvertito in albergo!

Noi siamo stati invitati al SEFIT10 edizione 2019 ed è sempre stato bello andare e partecipare proprio per il clima che si è sempre respirato, oggi, per una scelta personale dovuta ad una certa svogliatezza e nessun entusiasmo per quanto riguarda il futuro del settore, penso proprio di non presenziare avendo cercato di scrivere nella presente quello che avrei dovuto esporre in quell’incontro tenendomi leggero nell’esposizione.

Jorio Ronca

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