Il Comune di Rossano avvia a procedura per il ritiro delle autorizzazioni ad operare alle imprese funebri che hanno fatto vergognare il Paese

Veniamo a conoscenza e pubblichiamo il seguente comunicato del Comune di Rossano sui vergognosi fatti accaduti qualche giorno or sono in una situazione di recupero salme (si veda la notizia al seguente link https://www.funerali.org/?p=6696) :

“L’immagine di Rossano è stata infangata, su tutti i media nazionali, in questi giorni, a causa di comportamenti che rappresentano quanto di più indegno possa verificarsi in una società civile. Quanto accaduto nella notte di sabato 24 sul luogo del gravissimo incidente ferroviario che ha cancellato le vite di 6 lavoratori, distruggendo per sempre altrettante famiglie, è senza alcun dubbio una delle pagine più buie della storia prestigiosa e civile di questa Città”.

Con la massima fermezza, interpretando il sentimento diffuso nella stragrande maggioranza dei rossanesi, il Sindaco e l’Amministrazione Comunale della città cosentina hanno espresso la più ferma e dura condanna per quanto accaduto, “deplorando sin da ora quanti, all’esito delle indagini in corso, dovessero risultare diretti ed effettivi responsabili di gesti e azioni che di umano non hanno nulla”.

“Non è tollerabile ed accettabile – affermano dall’Amministrazione che possa esservi tanto vergognoso disprezzo dei defunti, dei loro corpi, del dolore dei famigliari e della stessa sensibilità e commozione di una comunità profondamente colpita da una tragedia, come quella di sabato scorso, che tocca e non può non toccare indistintamente tutti. La particolare situazione venutasi a creare sabato 24, nell’immediatezza dell’arrivo dei soccorsi ed alla presenza delle forze dell’ordine, così come denunciato in atti formali, ha determinato turbamento e concrete minacce all’ordine pubblico, con la commissione di atti punibili penalmente e che hanno generato e generano nella collettività paura e disagi”.

Per queste ragioni, d’intesa con il Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro, con la Questura di Cosenza – Commissariato di Pubblica Sicurezza di Rossano guidato dal Dirigente Raffaele De Marco e la Compagnia dei Carabinieri guidata dal Capitano Francesco Panebianco, gli uffici comunali stanno provvedendo in queste ore a perfezionare i provvedimenti di sospensione del Tulps delle licenze di agenzia di affari per il disbrigo di pratiche di onoranze funebri in capo ai titolari delle società coinvolte nei fatti denunciati pubblicamente e come notificato formalmente in tarda mattinata ai Sindaci di Rossano e di Crosia, al Prefetto, al Questore ed alla Procura della Repubblica.

“Turbato dalla gravità della vicenda e ribadendo la condanna ferma dell’Amministrazione e dell’intera comunità per il disumano sciacallaggio subito dalle vittime, dalle loro famiglie, dai presenti e dalla stessa dignità di una Città che non si sente affatto rappresentata dai comportamenti di singoli barbari e incivili – il sindaco Antoniotti, che è da giorni in stretto contatto con l’Arcivescovo di Rossano-Cariati Mons. Santo Marcianò per la condivisione della data di lutto cittadino – riconferma la massima solidarietà dei rossanesi e di tutto il territorio all’operosa comunità rumena doppiamente colpita, nel dolore della morte dei propri connazionali e nella stessa dignità di esseri umani”.

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  1. vi chiedo di fare luce su questa falsa che ha scritto la uva. VI ANNUNCIO CHE IL RICAVATO DEL RISARCIMENTO DANNI
    A ME PROCURATO SARA’ DEVOLUTO IN BENEFICIENZA AGLI
    OSPEDALI PEDIATRICI CHE CURANO I TUMORI INFANTILI.
    Enzo CURIA.
    L’ UNICA DITTA CHE HA AVUTO LA REVOCA DELLA SOSPENSIONE DELLA LICENZA. ( VEDI CALABRIA ORA DEL 09 01 2013) GRAZIE.

  2. Veniamo a conoscenza della seguente lettera pubblicata sui fatti di Rossano da un impresario funebre coinvolto e la pubblichiamo, per dovere di correttezza:
    “A volte il silenzio vale più di mille parole ma dopo un po’ bisogna intervenire per spiegare quello che il silenzio non riesce a dire”: questa frase spiega il mio stato d’animo e di chi collabora nella impresa di onoranze funebri “UVA” che da oltre 13 anni esercita la propria attività con onestà, impegno e soprattutto rispetto verso i propri clienti. Rompo il silenzio, manifestando, in primis, la mia totale solidarietà al popolo rumeno per la tragedia consumatasi nei giorni scorsi; una comunità, quella rumena, integrata nella nostra città e per questa ragione, il dramma che ha coinvolto i giovani rumeni mi tocca profondamente.
    Rompo, inoltre, il mio silenzio, perché voglio che i fatti si sappiano nella interezza.
    Venerdì 23 Novembre parto con i miei familiari per Firenze per ragioni improcrastinabili che illustrerò nei prossimi giorni e che non possono che dare lustro alla nostra amata Città bizantina, come tutti i progetti che promuovo con la mia associazione ed al mio ritorno, primo Dicembre, trovo il putiferio: insulti, offese, umiliazioni verso la mia persona e la mia attività.
    Ebbene si: dopo 13 anni di onorata attività imprenditoriale vedo infangare l’immagine del mio lavoro perché, in mia assenza, alcuni dei miei collaboratori occasionali vengono coinvolti nel disdoro connesso a metodologicamente criticabili operazioni di recupero delle salme unitamente a personale di altre imprese che pare li abbiano ingiuriati, provocati ed anche malmenati, attività che e’ avvenuta senza che io venissi consultata, rimanendo all’ oscuro di tutto.
    In mia assenza avevo dato disposizioni ai miei collaboratori di continuare a collaborare con l’Associazione “Beato Pio” “SERVIZIO di AMBULANZA GRATUITO “, con cui sono associata, per prestare esclusivamente attività di volontariato e proseguire nei trasporti già prenotati presso strutture ospedaliere ed invece apprendo – inconsapevolmente distante 900 Km – di quanto mediaticamente divulgato.
    Naturalmente tornata in città, mi documento e prendo gli opportuni provvedimenti: le persone con cui avevo instaurato un rapporto di lavoro occasionale e che sarebbero coinvolti nella vicenda in questione, sono stati in via preventiva e cautelare severamente ammoniti per le loro azioni in attesa che si verifichi la loro posizione.
    È doveroso, però, al di là del fatto di condannare o meno determinate azioni, precisare alcuni punti, ponendo degli interrogativi:
    – come mai non è stato rispettato il “Disciplinare della presenza e delle attività delle imprese di onoranze funebri nei presidi ospedalieri dell’azienda”, approvato con Delibera del D.G. n. 406 del 21.04.2006), che all’art. 5 disciplina che “In caso di incidenti, su richiesta delle autorità preposte (polizia, carabinieri ecc…), l’impresa di turno deve assicurare la rimozione della salma secondo le modalità previste dal regolamento di polizia mortuaria”? La ditta che dirigo era di turno, era stata allertata e quindi, aveva il dovere di prendersi cura delle povere vittime;
    – come mai erano presenti altre ditte di onoranze funebri?
    – chi le aveva allertate?
    Tutti interrogativi a cui è semplice rispondere ma forse non si vuole rispondere. Le istituzioni competenti anziché decidere di sospendere (ex Art. 10 del TULPS) le licenze di agenzia di affari per il disbrigo di pratiche di onoranze funebri in capo ai titolari delle società coinvolte nei fatti dovrebbero rivisitare un po’ i ruoli e valutare con più esattezza chi punire e additare chi davvero ha “infangato il nome di Rossano”. Le stesse istituzioni hanno alzato il fuoco già ben alto anziché spegnerlo colpendo nel mucchio senza individuare precise responsabilità
    E , invece, NO: si addossa la colpa a chi non era presente, si alza un polverone ed i termini di offesa vengono estesi a tutti, colpevoli e non.
    Non mi sottraggo ad alcun confronto ed ho già dato mandato al mio avvocato di fiducia per richiedere il danno d’immagine e mancato guadagno arrecato alla mia impresa e nei prossimi giorni indirò una conferenza stampa per spiegare ai miei concittadini che l’ ”Agenzia UVA” è quella che hanno conosciuta in decenni di servizio serio, rispettoso dell’ altrui dolore, impeccabile ed indulgente verso i bisognosi e non quella che è stata “infangata” in pochi SECONDI.
    Cordialità
    Patrizia Uva

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